sabato 27 aprile 2019

Saliamo a bordo di un sommergibile della marina militare

Lo Scirè è uno dei gioielli tecnologici della marina militare. Ma come si vive su un sommergibile? E come si muove un sommergibile, nel buio assoluto dei fondali marini? 
Quando è in superficie o immerso a meno di 14 m, usa il periscopio e può vedere a molti km di distanza, anche di notte con le telecamere a infrarossi. In profondità il sommergibile invece naviga grazie al radar e al sonar. Neppure il segnale Gps, così importante in superficie, funziona in fondo al mare. 
Il fondale è continuamente scandagliato con un segnale per non rischiare di incagliarsi. La presenza delle altre navi è invece rilevata con microfoni molto sofisticati che riescono a distinguere il tipo di imbarcazione e il tipo di motore. il profondità quindi non vi vede ma si ascolta molto. Il sonar attivo è usato molto raramente. Non è consigliabile mandare segnali che altri potrebbero rilevare. 
Lo Scirè è alimentato a idrogeno e per non essere visto dai radar degli aerei militari in grado di sentire sommergili anche a 40 m di profondità, è realizzato con uno speciale acciaio amagnetico (non magnetico).
Di notte il sommergile viene su e i marinai possono comunicare via satellite con le famiglie. Quando sei a fondo l'isolamento è totale.
A bordo si fa la raccolta differenziata dei rifiuti e il vetro (pesante) si cerca di non imbarcarlo. I rifiuti vengono compattati per non sprecare spazio. Ogni missione dura 3 settimane seguita da una di riposo. Gli scopi delle missioni in parte sono militari e quindi segreti, ma in parte di pattugliamento e controllo dei traffici di droga, contrabbando, armi, esseri umani, i possibili inquinatori o terroristi.

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