Difendere l'ambiente anche con azioni motto spettacolari è invece l'obiettivo di Greenpeace.
Le immagini dei gommoni dell'associazione che "attaccano" le baleniere giapponesi, islandesi e norvegesi mentre cacciano i giganti degli oceani hanno fatto conoscere l'organizzazione in tutto il mondo.
Quella per la tutela dei cetacei a rischio di estinzione è certamente la battaglia più celebre di Greenpeace, ma di sicuro non l'unica. In quarant'anni, infatti, ha contrastato duramente gli esperimenti nucleari degli Stati Uniti in Alaska e delta Francia in Polinesia, ha cercato di risolvere il problema della pesca a strascico, quelli dei rifiuti radioattivi e delle sostanze tossiche contenute nei giocattoli per i bambini, si è schierata contro gli OGM, gli organismi geneticamente modificati, ha promosso il bando delle lampade a incandescenza e ha combattuto multinazionali e compagnie petrolifere colpevoli di inquinare l'ambiente.
Sono tutte battaglie finanziate da circa tre milioni di donatori perché Greenpeace, che oggi ha il suo ufficio centrale ad Amsterdam in Olanda, è un'organizzazione indipendente e non accetta fondi da enti pubblici, grandi aziende o governi per mantenere la propria autonomia.
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