mercoledì 1 marzo 2017

Che cos'è una estinzione?

È la scomparsa definitiva di una specie. L'estinzione di massa più famosa, avvenuta nel Cretaceo, 65 milioni di anni fa, ha registrato la fine della supremazia dei dinosauri sul nostro Pianeta e ha reso possibile l'evoluzione dei mammiferi.
La parola estinzione è ricorrente nella storia della vita sulla Terra. I paleontologi (gli scienziati che studiano i fossili) confermano che, nell'ultimo mezzo miliardo di anni, si sono verificati almeno cinque cataclismi di dimensioni spaventose, capaci di cancellare migliaia di animali e vegetali.
Nessuno di questi è tuttavia dipeso dall'uomo, che non aveva ancora fatto la sua comparsa.
Oggi le cose stanno in modo diverso. Come scrive lo scienziato americano Edward O. Wilson, «ci sono buoni motivi per affermare che l'umanità ha dato inizio alla sesta grande estinzione, sprofondando nell'eterno oblio, nel giro di poche generazioni, gran parte delle specie viventi a essa contemporanee». Mentre nel passato si perdeva una specie all'anno oggi siamo passati a mille nello stesso arco di tempo, molte delle quali senza essere mai state nemmeno catalogate dalla scienza.
Le principali cause sono la deforestazione, la devastazione degli ambienti naturali, lo sterminio diretto attraverso la caccia, l'incontrollata introduzione degli animali domestici (soprattutto di maiali, pecore e mucche) in luoghi dove prima non c'erano.
Potrebbe venire spontaneo farsi una domanda. Se nella storia del nostro Pianeta ci sono già state altre estin zioni di massa, perché ci facciamo problemi? Guardandoci intorno possiamo vedere come la natura da sola ha riparato i danni, tanto che alcune zone del mondo sono piene di animali e piante. In realtà, secondo gli scienziati, dopo ognuna di quelle catastrofi ci sono volute alcune decine di milioni di anni perché ciò avvenisse. Un lasso di tempo così lungo che non avrebbe nessun senso per gli uomini. Per capirlo basta pensare che i nostri più lontani antenati sono comparsi sulla faccia della Terra tra i tre e i cinque milioni di anni fa.
Perché la natura possa riparare da sola i danni ci vorrebbe, quindi, più di quanto ha impiegato l'evoluzione per portare l'umanità dai primi ominidi simili a scimmie fino a noi.
Nessuno potrebbe aspettare così tanto.

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