«Se ti si potesse aprir la testa, ci si troverebbe un pezzo di strutto al posto del cervello». «Hai la testa bacata». «Sei troppo stupido per qualcosa di buono». I tre bambini liquidati con queste amare profezie furono, rispettivamente, lo scrittore inglese G.K. Chesterton, l'inventore americano Thomas Edison e il fisico tedesco Albert Einstein.
Da piccoli non sembravano intelligenti. In seguilo si rivelarono dei veri geni. Casi del genere, anche meno noti, ne sono successi tanti. E ne succedono ancora. Perché è molto difficile dare una definizione di intelligenza. Forse la definizione migliore è quella dello psicologo David Lewis: l'intelligenza è la capacità di vedere e risolvere i problemi.
Questo inserto di Mondo Erre, la nota rivista per ragazzi, penso che possa essere di aiuto a molti studenti che per un motivo o per l'altro non hanno ancora fatto proprio un buon metodo di studio.
Vi invito a leggerlo con attenzione.
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