martedì 26 gennaio 2010

Pagare con il cellulare, rivoluzione in arrivo

 

mobile-payments-modelsdetta.jpgPresto, per tutte le transazioni economiche, almeno quelle di piccola entità, sarà sufficiente avere a portata di mano il proprio telefonino. E' cominciato, infatti, l'iter parlamentare per il recepimento di una direttiva europea che cambierà il nostro modo di fare shopping.

Niente più code per pagare le bollette. Niente più carta di credito per fare acquisti nei negozi o pagare il conto al ristorante. Presto, per tutte le transazioni economiche, almeno quelle di piccola entità, sarà sufficiente avere a portata di mano il proprio cellulare. E’ in arrivo in Italia una vera e propria rivoluzione nel pagamento elettronico: da lunedì è partito l’iter parlamentare per il recepimento della direttiva comunitaria 64/07 che, nelle intenzioni del legislatore, pare destinata a modificare radicalmente le modalità con cui finora abbiamo fatto shopping. Obiettivo della direttiva, è quello di ridurre quanto più possibile l’uso del contante non solo nel settore privato ma anche nella pubblica amministrazione.

Che cosa si può già pagare con il cellulare
Va specificato che i pagamenti elettronici tramite telefonino non sono del tutto sconosciuti nel nostro Paese. Alcuni comuni, per esempio, utilizzano già questo sistema nel pagamento dei parcheggi. Da diversi mesi, le Poste Italiane hanno annunciato la possibilità di pagare i bollettini con il cellulare. Si tratta tuttavia di esperimenti isolati, che anticipano solo in parte più profonde trasformazioni che si prospettano nei prossimi mesi (il primo novembre è fissato il termine per la trasformazione della legge comunitaria in decreto legislativo). Tra queste, vale la pena citare l'ingresso nel mercato della moneta elettronica di operatori diversi da quelli bancari, che svolgeranno esclusivamente servizi di pagamento. Un arrivo auspicato dallo stesso Antitrust, che considera l’arrivo sul mercato di nuovi soggetti come una garanzia di maggiore concorrenza nel settore delle carte di pagamento.

Cosa accade negli altri Paesi
Insomma, in un futuro non tanto lontano non è escluso che si possa caricare un parte del proprio conto sulla sim del cellulare e utilizzarlo per pagare il giornale, le bollette, i biglietti allo stadio, ecc. Cosa che tra l’altro già avviene da tempo in molti paesi. Negli Stati Uniti, in Giappone, ma anche in Kenia, Filippine, Sudafrica, tanto per citarne qualcuno, i micro-pagamenti tramite sim telefonica sono già una realtà.

Come funziona
La tecnologia che sta alla base di questa nuova modalità di pagamento si chiama Nfc (Near field communications) e in sostanza permette di effettuare acquisti semplicemente avvicinando il cellulare ad un lettore compatibile (come in foto, ndr). In realtà si tratta di una tecnologia già utilizzata in altri contesti, come quello del riconoscimento personale, nell’ambito di fiere e congressi che utilizzano pass elettronici. Ora il salto di qualità verso i pagamenti elettronici.
In Italia tale tecnologia si può già trovare su alcuni telefonini. Nokia, tra le società di telefonia più attive su questo versante, ha lanciato circa un anno fa il 6212 NFC. Per effettuare una transazione economica, il telefono può essere impostato in modo da consentire il pagamento solo a seguito di una espressa autorizzazione con password, diversamente da quanto avviene con la carta di credito che può essere utilizzata da chiunque ne entri in possesso.

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