giovedì 12 novembre 2009

La rivincita del rubinetto 2

imbrocchiamola acqua dal rubinetto.JPGAcqua in brocca TVB

Si moltiplicano i piccoli eserciti in difesa dell’acqua del rubinetto. Con le armi dell’informazione e della passione civile combattono per il riscatto dell’acqua domestica. Obiettivo comune: far tornare l’acqua del rubinetto sulle tavole di casa, nelle mense scolastiche, perfino al ristorante. Una battaglia che si combatte a colpi di campagne educative, di idee e di slogan: la gara è a chi inventa quello che più fa presa sul pubblico.

La provincia di Torino ha scelto di toccare la corda delle emozioni, con il suo TVB degli sms, che però sta per «Ti Voglio Bere». Legambiente segna la strada con «Imbrocchiamola». Il Comune di Arezzo punta sul gioco di parole «Acqua in brocca». Altroconsumo sceglie la forza e la semplicità di un imperativo: «Bevi l’acqua di casa». Il Comune di Venezia scommette sulla credibilità del suo sindaco, inventandosi l’etichetta «Acqua del Sindaco».

L’università Bicocca di Milano ha anche messo a punto un kit per fare il test istantaneo sulla qualità dell’acqua del rubinetto, a un costo accessibile a tutti, solo 10 euro. E per gli appassionati delle bollicine, in città grandi e piccole, da Milano a Monterotondo (nel Lazio) si installano fontanelle pubbliche che dispensano gratuitamente, o a un prezzo simbolico, acqua rigorosamente gassata.

E poi c’è chi con la scusa di promuovere l’acqua del rubinetto, l’ha messa in bottiglia, si è inventato un marchio e la vende a un prezzo più caro della minerale. Succede a New York, dove in commercio si trova l’acqua «Tap’d NY», rigorosamente del rubinetto, a due dollari a bottiglia.

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