venerdì 20 novembre 2009

Giornata mondiale dell'infanzia

Logo-Mani2.jpgMagari siete seduti nel vostro banco, in classe, e non vedete l’ora che il suono della campanella vi liberi dalle fatiche scolastiche. Oppure state leggendo un giornalino nella vostra cameretta. Non ve ne accorgete ma facendo queste semplici cose – che vi sembreranno persino banali – state esercitando un vostro diritto: il diritto di studiare, quello di essere informati.

Che – a loro volta – ne presumono altri: sapete leggere e, quindi, avete ricevuto un’educazione che ha sviluppato le vostre capacità, siete stati inseriti in una classe dove avete imparato a convivere con i compagni, all’insegna della tolleranza, del rispetto delle persone. Finito di leggere pensate di andare a giocare? Fate bene, è un vostro diritto. Esattamente come riposarvi. O frequentare gli amici all’oratorio e andare in chiesa; o al tempio se siete ebrei, in moschea se la vostra religione è l’islam. Chi lo dice? La Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che oggi compie vent’anni: è stata firmata il 20 novembre del 1989, data in cui 187 Paesi membri dell’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, hanno promesso (per iscritto) di rispettarla.

Anche l’Italia: gli articoli sono 54 e impegnano ogni Stato che li ha riconosciuti a fare tutto il possibile perché quei diritti vengano prima concretizzati e poi applicati.

Non è facile, ancora oggi – a distanza di vent’anni – restano molte cose da fare, soprattutto nelle zone più povere del mondo dove ci sono ancora tanti bambini che muoiono di fame, che vivono nella povertà più nera senza possibilità di migliorare la loro condizione e che – cresciuti – sono condannati dalla mancanza di istruzione a ottenere unicamente lavori umili, precari e mal pagati.

 

 

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