lunedì 8 dicembre 2025

Family Influencer

Negli ultimi anni sono cresciuti i cosiddetti “family influencer”, cioè genitori che condividono sui social la loro vita insieme ai figli. Molti lo fanno per guadagnare soldi mostrando prodotti o servizi. Uno studio di Terre des Hommes ha analizzato 20 profili e più di 1.300 post: la maggior parte è su Instagram, mentre una piccola parte su TikTok. I bambini compaiono in metà dei post “normali” e in un quarto di quelli sponsorizzati, cioè in cui si pubblicizzano prodotti come cibo, vestiti, giochi o persino insetticidi.

Essere un “family influencer” può sembrare divertente, ma può essere anche pericoloso. Quando un genitore usa il figlio come parte del lavoro, ricopre due ruoli insieme: quello di genitore e quello di datore di lavoro. Questo può rovinare il rapporto di fiducia con il bambino e farlo sentire insicuro. I più piccoli, fino a 5 anni, sono i più a rischio: l’80% dei post li mostra in momenti intimi come il bagnetto, il cambio del pannolino o mentre piangono o si arrabbiano. In quei casi, i bambini non possono dire se vogliono comparire online, e il loro viso è spesso mostrato senza protezione.

Stare troppo online può confondere i bambini e farli perdere il senso di ciò che è reale e ciò che è finzione. Esporsi sui social può anche renderli vulnerabili ad abusi o perlomeno all’uso improprio delle loro immagini. La privacy è spesso trascurata: solo pochi post cercano di proteggere i bambini coprendo i loro volti.

Per questo ci sono regole che cercano di proteggerli. Il Codice di autodisciplina della pubblicità dice che i messaggi rivolti ai minori non devono danneggiarli fisicamente o psicologicamente. L’Agcom ha creato un codice per gli influencer e un elenco dei più seguiti, per controllare meglio chi pubblica contenuti con bambini. Ma queste misure da sole non bastano: servono genitori consapevoli e attenti.

Gli esperti dicono che i bambini devono crescere in un ambiente sicuro e autentico, senza pressioni per apparire online. I social possono dare visibilità e lavoro ai genitori, ma non devono trasformare i figli in strumenti per guadagnare. La cosa più importante è che i bambini possano vivere la loro infanzia, giocare e crescere sereni, senza diventare protagonisti di contenuti commerciali.




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