lunedì 25 agosto 2025

Attendere

Viviamo in un mondo dove tutto accade velocemente. Basta un clic su WhatsApp per ottenere risposte immediate, un tap per guardare una serie TV senza pause, e pochi secondi per comprare qualsiasi cosa online. Ma cosa stiamo perdendo? L'arte di aspettare.

Aspettare non è solo "perdere tempo", è una parte fondamentale della vita. Pensateci: crescere, studiare, imparare a suonare uno strumento, innamorarsi o persino guarire richiedono tempo. Eppure, oggi l'attesa è spesso vista come un fastidio, un momento da riempire compulsivamente guardando il telefono.

Imparare a gestire l’attesa ci aiuta a vivere meglio. Non si tratta solo di fermarsi, ma di trasformare quel momento in un’opportunità per pensare, creare o semplicemente respirare. Imparare ad aspettare significa riscoprire un ritmo più umano, lontano dalla frenesia digitale, il tempo “lungo” necessario per fare le cose per bene, non di corsa.

Ragazzi, provateci: spegnete il telefono, lasciatevi il tempo di riflettere o di osservare ciò che vi circonda. L’attesa non è un ostacolo, ma un’occasione per crescere e vivere più pienamente. Magari non sarà facile all'inizio, ma potrebbe diventare una delle scelte più importanti per il vostro futuro.

Magari riscoprendo la lentezza necessaria per leggere un bel libro.

lunedì 18 agosto 2025

Auto a guida autonoma: record di velocità

Il team PoliMOVE del Politecnico di Milano ha recentemente stabilito un nuovo record mondiale per veicoli a guida autonoma, raggiungendo una velocità di 318 km/h con una Maserati MC20 modificata. 

Questo risultato è stato ottenuto presso il Kennedy Space Center in Florida, utilizzando la pista di atterraggio degli Space Shuttle, lunga 4,6 km. La Maserati MC20 utilizzata per il record è stata equipaggiata con sensori avanzati, tra cui telecamere e tecnologia Lidar, per garantire una navigazione autonoma precisa anche a velocità elevate.  Questo traguardo rappresenta un passo significativo nello sviluppo delle tecnologie di guida autonoma, dimostrando la capacità dei veicoli senza conducente di operare in sicurezza a velocità elevate. Le competenze acquisite attraverso queste sperimentazioni potranno contribuire a migliorare la sicurezza e l'efficienza dei sistemi di mobilità autonoma nelle applicazioni quotidiane. 

La Maserati MC20  era completamente autonoma e non aveva un pilota a bordo durante il test. Il veicolo è stato controllato esclusivamente dagli algoritmi di guida autonoma sviluppati dal team, utilizzando sensori avanzati come Lidar, telecamere e GPS ad alta precisione. Questa impresa dimostra il livello avanzato della tecnologia di guida autonoma, capace di gestire la velocità estrema senza intervento umano.

Il Politecnico di Milano, attraverso il team PoliMOVE, continua a essere all'avanguardia nella ricerca sulla guida autonoma, contribuendo in modo significativo all'evoluzione del settore automobilistico e della mobilità intelligente.

lunedì 11 agosto 2025

Nvidia: il colosso dei chip per l'IA

L'Intelligenza Artificiale sta trasformando società e tecnologia e questi cambiamenti probabilmente sono altrettanto significativi per il mondo quanto le rivoluzioni agricole e industriali avvenute in passato, le quali ebbero entrambe drastiche conseguenze economiche per il mondo civilizzato dell'epoca. Sebbene i tempi di questi cambiamenti siano imprevedibili, una cosa è chiara: la corsa dell'intelligenza artificiale non è possibile senza progressi e senza una “fornitura stabile” di hardware e software.

Tra le società al centro dello sviluppo dell’intelligenza artificiale Nvidia spicca principalmente per la crescita della domanda di applicazioni di intelligenza artificiale (AI) iniziata alla fine del 2022 e i giganti dell’industria digitale fanno la fila per ottenere le unità di elaborazione grafica (GPU).

I client di Nvidia sono Meta (Facebook, Istagram, Whatsapp), Amazon e Microsoft, Google e altri produttori di chip “storici” del calibro di Intel e AMD (“concittadine” di Nvidia, ossia aventi sede a Santa Clara in California) si “accontentano delle briciole” , dato che Nvidia controlla ben il 95% del mercato dei chip per l 'Intelligenza Artificiale . Di conseguenza, i guadagni e le entrate di Nvidia si stanno moltiplicando rapidamente. 

Il prezzo elevato e la sua scarsa disponibilità sul mercato dei chip sta spingendo alcuni dei principali clienti di Nvidia ad avviare la progettazione e la produzione in proprio di chip per Intelligenza Artificiale per ridurre la loro dipendenza dal colosso.

Le GPU hanno i loro limiti, in particolare quando si tratta della velocità con cui i dati possono essere trasferiti su e fuori di esse. I modelli di intelligenza artificiale moderna funzionano su un gran numero di GPU e chip di memoria interconnessi. Spostare rapidamente i dati tra di loro è fondamentale per le prestazioni. Alcune startup stanno cercando di superare questi limiti progettando GPU di grandi dimensioni in modo tutto il lavoro possa essere svolto tutto al loro interno migliorando di centinaia di volte la velocità e dimezzando i consumi di energia.

Ma se è vero che i “grandi clienti” di Nvidia stanno cercando di ridurre la loro dipendenza dal colosso californiano, resta il fatto che si prevede che continueranno ad acquistare le sue potenti GPU. E questo non è una sorpresa, poiché le prossime GPU di Nvidia saranno molto più potenti di quelle attuali. 



sabato 9 agosto 2025

Tsutomu Yamaguchi: l’uomo che sopravvisse a due bombe atomiche

Può sembrare incredibile, ma esiste una persona che è riuscita a sopravvivere a due bombe atomiche: quella di Hiroshima e quella di Nagasaki, sganciate dagli Stati Uniti nel 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di Tsutomu Yamaguchi, un ingegnere giapponese nato nel 1916 e morto nel 2010 all'età di 93 anni.

Il 6 agosto 1945, Yamaguchi si trovava a Hiroshima per lavoro. Alle 8:14 del mattino, la città fu colpita dalla prima bomba atomica mai usata contro dei civili, chiamata "Little Boy". Al momento dell’esplosione, si trovava a circa 3 chilometri dal punto d’impatto. L’onda d’urto lo scaraventò fuori dal tram su cui viaggiava, causandogli gravi ustioni e ferite, ma ebbe la prontezza di rifugiarsi in un canale, riuscendo a salvarsi.

Il giorno dopo, ferito ma vivo, decise di tornare a casa, ignaro che la sua città natale fosse Nagasaki. Il 9 agosto, si trovava in ufficio a raccontare al suo capo la tragedia di Hiroshima. In quel momento, alle 11:02, un’altra bomba atomica – questa volta chiamata "Fat Man" – colpì proprio Nagasaki. Ancora una volta, Yamaguchi era a circa 3 km dall'esplosione e, ancora una volta, sopravvisse.

Dopo la guerra, tornò a lavorare come ingegnere e per anni non raccontò quasi nulla della sua incredibile esperienza. Solo nel 2005, dopo la morte di suo figlio a causa di un cancro, decise di condividere la sua storia per lanciare un messaggio di pace e spiegare quanto siano devastanti le armi nucleari.

Yamaguchi è l’unico ad essere stato ufficialmente riconosciuto dal governo giapponese come sopravvissuto a entrambe le esplosioni. In Giappone, i sopravvissuti alle bombe atomiche sono chiamati hibakusha, mentre chi è sopravvissuto a entrambe viene definito nijū hibakusha.

La sua vita è diventata un simbolo della resistenza umana, ma anche un monito contro l’uso delle armi nucleari. Come disse lui stesso: “Pensavo che la nuvola a fungo mi avesse seguito da Hiroshima. Non capisco perché il mondo continui a costruire queste armi.”

martedì 5 agosto 2025

Hiroshima, 80 anni dopo: ricordare per non ripetere

Il 6 agosto 1945, alle 8:15 del mattino, una bomba atomica chiamata Little Boy fu sganciata su Hiroshima. In pochi secondi, una città viva fu trasformata in un deserto di fuoco. Morirono circa 140.000 persone entro la fine dell’anno. Oggi, 80 anni dopo, ricordiamo non solo la tragedia, ma anche le storie di chi è sopravvissuto.

Uno dei volti di Hiroshima è Setsuko Thurlow, che aveva solo 13 anni. Era in classe quando vide un lampo accecante. L’edificio crollò su di lei e rimase sepolta tra le macerie. Qualcuno riuscì a tirarla fuori, e Setsuko vide “una processione di fantasmi”: persone coperte di ustioni, con la pelle che pendeva come stracci. Da allora, ha dedicato la vita a raccontare cosa ha vissuto, per impedire che succeda di nuovo.

Un altro sopravvissuto, Shigeaki Mori, era un bambino di otto anni. Rimase ferito, ma sopravvisse. Crescendo, scoprì che molti soldati americani prigionieri di guerra erano morti anche loro a Hiroshima. Ha passato decenni a cercare le famiglie di quei ragazzi per dire loro: “Anche loro sono vittime”.

Queste storie ci parlano di coraggio, ma anche di memoria. Hiroshima oggi è una città di pace, piena di studenti, fiori e cicatrici invisibili. Ogni anno, il 6 agosto, migliaia di lanterne vengono lasciate galleggiare sul fiume per ricordare le anime perdute.

Perché parlarne oggi, a 80 anni di distanza? Perché viviamo in un mondo dove le armi nucleari esistono ancora. Ricordare Hiroshima non è solo storia: è un impegno. È scegliere il dialogo invece della violenza. È dare valore alla vita.

Setsuko una volta ha detto:

"Come sopravvissuta, ho il dovere morale di raccontare. Ma anche voi, giovani, avete il potere di cambiare il futuro."

Non dimentichiamo. E non smettiamo di costruire la pace.

lunedì 4 agosto 2025

L'impronta ecologica della produzione di microchip

Siamo soliti pensare che la transizione ecologica sia favorita dalla digitalizzazione ma l'impronta ecologica della produzione di microchip è significativa e complessa, coinvolgendo sia un consumo elevato di risorse naturali, come l'acqua e l'energia, sia l'emissione di sostanze chimiche e rifiuti pericolosi.

La produzione di microchip richiede grandi quantità di acqua ultra pura, necessaria per la pulizia e il raffreddamento durante i vari processi di fabbricazione. Una singola fabbrica di semiconduttori consuma milioni di litri d'acqua al giorno. Ad esempio, il Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore mondiale di chip, consuma circa 150.000 tonnellate di acqua al giorno. Questo dato diventa particolarmente critico in regioni soggette a siccità o scarsità idrica, come Taiwan, che sta già affrontando problemi legati alla gestione delle sue risorse idriche.

Taiwan, che rappresenta circa il 60% della produzione globale di semiconduttori, sta cercando soluzioni per migliorare l'efficienza nell'uso dell'acqua e ha investito in sistemi di riciclo. Tuttavia, l’isola è altamente vulnerabile a periodi di siccità, che potrebbero mettere a rischio la produzione. Le risorse idriche non sono infinite.
La domanda di microchip è in crescita esponenziale e comporta una pressione crescente sull'industria per incrementare la produzione e, di conseguenza, sui sistemi ambientali coinvolti.