venerdì 3 marzo 2023

L'invenzione del frigorifero

Ghiacciaia

Ad oggi ci sembra impossibile pensare di farne a meno, ma in realtà non è trascorso poi così tanto tempo dall’invenzione del frigorifero. Passato alla storia come “kelvinator”, il frigorifero ha fatto la sua prima comparsa a Chicago poco prima del 1920, ma per la sua diffusione a livello industriale bisognerà aspettare ancora una decina di anni. In Italia è arrivato qualche tempo dopo, intorno agli anni ’40. Ovviamente si trattava di un “lusso” ma dopo gli anni ’60, anni del boom economico, si è diffuso in tutte le famiglie, ad iniziare dal frigorifero Ignis.

Ma come avveniva la conservazione degli alimenti, soprattutto quelli freschi, quando non c’era il frigorifero? Beh, innanzitutto occorre specificare che i cosiddetti alimenti deperibili dovevano essere assolutamente consumati in giornata o nell’arco delle 48 ore. Non bisogna dimenticare poi che molti prodotti venivano messi sott’olio, sott’aceto o sotto sale. Altre metodologie di conservazione del cibo largamente utilizzate erano l’essicazione, l’affumicatura e la salamoia.

Per quanto riguarda la formazione del ghiaccio, indispensabile nella produzione di alcuni alimenti come il burro, bisognava ricorrere alla ghiacciaia. Partiamo dal presupposto che ogni centro abitato si avvaleva di un grande buco adibito alla raccolta della neve; questo veniva poi ricoperto con delle fascine in modo da consentire la trasformazione della neve in ghiaccio. Vi era poi una persona incaricata di supervisionare la ghiacciaia che aveva il compito di tagliare di volta in volta il ghiaccio che diveniva necessario, per mezzo di una sega.


Nessun commento:

Posta un commento