Il 6 febbraio scorso il Servizio meteorologico argentino ha registrato un caldo record nella zona dell’Antartide, con un picco di 18,3°C a mezzogiorno. È la temperatura più alta dal quando - nel 1961 - si è cominciato a registrare. Il 90% delle calotte polari della penisola Antartica sta scomparendo, provocando l’innalzamento del livello del mare che minaccia grandi città costiere e piccole isole.
Al polo opposto, l’Artico si sta surriscaldando due volte più velocemente rispetto al resto del pianeta. I ghiacciai in Groenlandia si sciolgono sempre più rapidamente. È una reazione a catena: a causa delle alte temperature, la neve si scioglie ed espone i ghiacciai sottostanti ai raggi solari che ne provocano lo scongelamento.
Lo scioglimento dei ghiacciai sta interessando anche catene montuose come l’Himalaya, il Kilimangiaro, le Alpi e i Pirenei. I ghiacciai delle Ande si stanno ritirando e rischiano di scomparire del tutto. Il livello degli oceani sta aumentando a causa dello scioglimento dei ghiacciai e delle temperature più alte del mare. L’acqua calda infatti ha un volume maggiore rispetto a quella fredda.
Di questo passo, entro il 2100 il livello del mare potrebbe aumentare dai 26 centimetri a un metro. Diverse isole del Pacifico, tra cui le Maldives, sarebbero sommerse. Popolose aree costiere sono sotto minaccia: Bangladesh, Vietnam, Paesi Bassi e la costa orientale degli Stati Uniti.
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