martedì 4 giugno 2019

Giornata mondiale della bici, ma l'Italia pedala poco

Ieri, lunedì 3 giugno si è celebrata la Giornata mondiale della bicicletta, istituita l'anno scorso dall'Onu per promuovere la mobilità ciclistica. Ma in Italia c'è poco da celebrare. Gli italiani vanno poco in bici, nelle città mancano le ciclabili. I cicloturisti sono per lo più stranieri. Le grandi ciclovie nazionali, quelle che dovrebbero permettere di viaggiare nel paese pedalando, sono più sulla carta che nella realtà. Secondo la Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab), solo 5 italiani su 100 vanno in bici (qualche anno fa erano 3 su 100): si va dal 30% di certe regioni settentrionali, allo zero virgola di alcune regioni del Mezzogiorno. I ciclisti urbani, secondo uno studio di Unioncamere e Legambiente, sono appena 700.000. Lo stesso studio rivela che chi fa le vacanze in bicicletta in Italia sono 1,85 milioni di persone ogni anno (+41% rispetto al 2013), mentre altri 4,18 milioni usano la bici durante la vacanza. Ma, precisa un'altra ricerca dell'Enit (l'agenzia pubblica del turismo), il 61% dei cicloturisti in Italia sono stranieri, e le principali destinazioni sono tutte nel Norditalia. Certo, l'orografia dell'Italia non è favorevole alla bici, salvo che nella Pianura padana (non a caso, l'area del paese dove si pedala di più). Ma l'incredibile quantità di bellezze artistiche e naturali rende comunque l'Italia un potenziale paradiso per i ciclisti. Il problema è che mancano le arterie dedicate alle biciclette, ciclabili urbane e ciclovie extraurbane. Chi pedala deve usare le stesse strade di auto e camion, ed è costantemente a rischio. E questo fa passare la voglia di pedalare a molti. Tanto per dare un'idea, Roma è la capitale europea dove ci si sposta meno in bici, solo l'1% della popolazione. Nel Nordeuropa, dove si va tantissimo in bicicletta, non a caso abbondano ciclabili e ciclovie, curate e attrezzate. Nonostante tutto ciò, il turismo in bici (secondo Unioncamere-Legambiente) fattura 7,6 miliardi all'anno nel nostro paese, e l'intero giro d'affari legato al pedale arriva a 12 miliardi. Sono stati avviati grandi progetti (Ciclovie tirrenica, adriatica e dell'Appennino), ma per ora rimangono sulla carta. Della Ciclabile del Garda, uno dei progetti più belli, esistono solo dei brevi tratti. Nel Mezzogiorno, le ciclabili in genere non esistono proprio. Le legge sulla mobilità ciclistica, la 2/2018, prevedeva che entro la metà dell'anno scorso il Ministero delle Infrastrutture preparasse un piano triennale per le bici. Ma di questo piano si sono perse le tracce, come pure dei 500 milioni di euro in 6 anni per le ciclabili previsti dalla legge.

Il ministro Toninelli ha in programma 10 ciclovie turistiche da realizzare su tutto il territorio italiano, 361 milioni di euro già sbloccati per la loro realizzazione, due progetti già avanzati e quattro in fase di finanziamento.Vedremo se andrà avanti.

“Puntare sulla mobilità sostenibile è da sempre uno dei capisaldi del nostro pensiero politico – sottolinea in una nota il Ministro Danilo Toninelli – Realizzare questo progetto è una delle nostre priorità, che stiamo perseguendo ogni giorno. Il sottosegretario Michele Dell'Orco, in particolare, è molto attento al tema e si sta occupando al Ministero della puntuale realizzazione del sistema delle ciclovie turistiche, che permetterà di creare affascinanti percorsi dedicati alle biciclette collegando i maggiori luoghi di interesse turistico d'Italia, anche quelli finora meno esplorati. Il nostro impegno è massimo per fare dell'Italia un Paese a misura di bicicletta e finalmente all'avanguardia in Europa”. 

Nessun commento:

Posta un commento