Importante novità dal fronte dei supercomputer: l'Italia è stata scelta per ospitare uno dei supercomputer europei. L'annuncio è stato dato dal MIUR (Il Ministero dell'Istruzione e della Ricerca Universitaria.
L'Italia è stata individuata come sede del Comitato Europeo sul Calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC). La città prescelta è Bologna, che si aggiunge a Sofia (Bulgaria), Ostrava (Repubblica Ceca), Kajaani (Finlandia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia) e Barcellona (Spagna).
Il progetto porterà alla creazione di una rete di supercomputer europea con avanzate capacità di calcolo, in grado di raggiungere una potenza di calcolo di un miliardo di miliardi di operazioni al secondo. Come già avviene in Cina e Stati Uniti da tempo, i computer saranno utili per lo studio del cervello ed anche in altri ambiti come l'astronomia, oltre che per la progettazione di nuovi farmaci e la lotta al cambiamento climatico.
Stati Uniti e Cina sono impegnati in una durissima guerra su molti fronti, anche quello dei supercomputer. I supercomputer sono fondamentali per un paese, perché permettono di fare simulazioni in diversi settori, dal meteo (che sappiamo quanto possa incidere sull’economia) alla ricerca di nuovi giacimenti di petrolio e gas, fino ad arrivare allo studio di nuovi materiali. Le applicazioni sono sterminate, il limite è solo l’immaginazione dei ricercatori.
Dopo anni di dominio cinese, gli Stati Uniti sono tornati al vertice, con il supercomputer chiamato Summit. Questa macchina ha una potenza massima di un milione di miliardi di operazioni al secondo, grazie a migliaia di processori e chip grafici.
Il primo supercomputer europeo è a Lugano.
Gli Stati Uniti possono quindi vantarsi di avere il supercomputer più potente, ma la Cina e conta ben 277 sistemi nella classifica TOP500, gli USA 109 (anche se mediamente più veloci).
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