martedì 12 agosto 2014

L'invenzione del cellophane

Una sera come tante lo svizzero Jacques Brandenberger si trovava al ristorante, seduto al suo tavolo, in attesa che gli venisse servita la cena, quando un cliente del locale rovesciò accidentalmente del vino sulla tovaglia. Un cameriere si avvicinò e sostituì la tovaglia macchiata con un'altra pulita. Una situazione comunissima, ma per Branderiberger, ingegnere chimico, fu un episodio determinante. Quella sera decise, infatti, che avrebbe inventato una pellicola da applicare ai tessuti, in modo tale da poter prevenire gli incidenti come quello a cui aveva appena assistito al ristorante.
Condusse numerosi esperimenti, concentrandosi su un nuovo materiale, derivato dalla cellulosa: la viscosa liquida. I suoi tentativi però furono un vero fallimento: applicata sul panno, la viscosa si irrigidiva troppo e non serviva allo scopo. Tuttavia l'ingegnere si accorse che questo rivestimento formava una pellicola trasparente e flessibile, facile da staccare. Chiamò la sua scoperta "Cellophane", dall'unione delle parole cellulose e dia phane, ossia "cellolosa trasparente".
Poco tempo dopo Brandenberger costruì la prima macchina per la produ zione del materiale, e nel 1917 cedette i brevetti alla società La Cellophane, diventandone socio.
Nel processo produttivo la viscosa, la soluzione di fibre di cellulosa in genere derivate dal legno o dal cotone, veniva fatta passare attraverso un bagno acido da alcuni rulli. L'acido rigenerava la cellulosa, che veniva compressa dai rulli per ottenere una pellicola trasparente e resistente. Ulteriori trattamenti, come il lavaggio e la sbiancatura, completavano il processo.
La notizia dell'invenzione arrivò presto alle.orecchie del colosso DuPont, che nel 1923 riuscì a ottenere i diritti per il mercato americano, mentre La Cellophane mantenne i diritti per il resto del mondo.
Il cellophane ebbe subito un successo clamoroso, tanto più che, nel 1927, ricercatori della DuPont, guidati da William Hale Charch, realizzarono un modello a prova di umidità, particolarmente adatto per l'imballaggio di prodotti alimentari; ancora oggi in tutto il mondo si usa il cellophane, impiegato anche per nastri adesivi o per ottenere membrane semipermeabili.
E tutto per un bicchiere di vino rovesciato sul tavolo.

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