lunedì 25 agosto 2014

L'invenzione del bancomat

Luther George Simjian, di Origine armena ma emigrato negli Stati Uniti, è stato uno dei grandi inventori americani, con oltre 200 brevetti al suo attivo. La sua prima invenzione fu la cabina per le foto automatiche, che fu un enorme Successo. Dopo qualche anno pensò di estendere l'idea agli sportelli della banca, ma senza fortuna. A fronte della riluttanza delle banche, Simjian convinse la City Bank di New York, l'attuale Citibank, a condurre un esperimento di sei mesi; al termine dovette ammettere che a utilizzare la sua invenzione furono soltanto «prostitute, biscazzieri e quel tipo di gentaglia che si vergogna di farsi vedere in faccia dal cassiere di una banca», come scrisse più tardi. Non si diede per vinto, però, e continuò a perfezionare l'apparecchio.
Molti anni più tardi, mentre stava facendo un bagno caldo, John Shepherd-Barron, un tecnico scozzese della De La Rue, una delle più importanti aziende al mondo autorizzate a stampare banconote e carte valori, cominciò a pensare a una macchina che gli permettesse di prelevare il suo denaro in qualsiasi parte del mondo senza problemi. L'idea gli era venuta osservando una macchinetta distributrice di bevande presso la sua ditta, e pensò di sostituire la cioccolata calda con le banconote. Presentò l'invenzione alla banca inglese Barclays, che installò il primo dispositivo nella cittadina di Enfield, a nord di Londra. All'epoca non erano ancora state inventate le carte magnetiche, perciò Shepherd-Barron utilizzò speciali assegni impregnati di una sostanza radioattiva, che venivano inseriti nella macchina e validati attraverso l'introduzione di un codice numerico, il PIN (Personal Identification Number). E questa è la seconda grande invenzione di Shepherd-Barron: un codice di 4 cifre, il numero massimo di cifre che la moglie Caroline confessò di poter ricordare.
L'invenzione fu perfezionata a partire dal 1968 negli Stati Uniti da Don Wetzel, che sviluppò la scheda magnetica come la conosciamo oggi.

Nessun commento:

Posta un commento