Gli oceani sono "pozzi" naturali di anidride carbonica (biossido di carbonio CO2) presente nell'atmosfera: ne assorbono circa 22 tonnellate al giorno. L'anidride carbonica atmosferica deriva da varie forma naturali, vulcani, respirazione animale, mondo vegetale, ma anche dalle attività dell'uomo (combustione). La concentrazione di CO2 è aumentata a partire dal 1800 in poi, cioè dall'inizio della rivoluzione industriale, con l'utilizzo dei combustibili fossili. In particolare la concentrazione negli anni '50 era di 315 ppm (parti per milione) mentra nel 2011 era passata a 391 ppm. Gli esperti sostengono che la concentrazione limite oltre la quale i cambiamenti climatici risultano irreversibili sia di 400 ppm: ci siamo arrivati.
L'assorbimento di CO2 da parte degli oceani ne sta lentamente modificando il grado di acidità (pH). Attualmente il pH si sta modificando ad una velocità 100 volte superiore rispetto a qualsiasi epoca passata. L'acidità continuarà ad aumentare con cambiamenti negli ecosistemi marini: la posidonia crescerà maggiormente mentre i coralli sarebbero a rischio.
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