martedì 15 luglio 2014

Test Invalsi 2014, novità e conferme

La scorsa settimana sono stati presentati i primi risultati dei test Invalsi 2014: si tratta di risultati attendibili non solo perché ottenuti in classi dove le prove si sono svolte sotto il controllo degli osservatori.

La novità positiva di quest’anno è stata la riduzione della distanza tra studenti del Nord e del Sud nei punteggi conseguiti a livello di scuola primaria (seconde e quinte classi). Distanza che ricompare in terza media e aumenta nel secondo anno delle scuole secondarie superiori, dove a essere penalizzati (e questa è una conferma in negativo) sono gli istituti tecnici e professionali del Sud e delle Isole.

Soltanto Piemonte, Umbria e Marche hanno sempre conseguito, sia in italiano che in matematica, una prestazione complessiva sopra la media nazionale. Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna sono scese sotto la media nazionale una sola volta; Valle d’Aosta, provincia di Bolzano, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Lombardia solo due volte. Praticamente tutto il Centro-Nord ha conseguito risultati più che soddisfacenti. Campania e Sicilia sono sempre rimaste sotto la media nazionale, le altre regioni meridionali hanno raggiunto o superato la media nazionale in pochi casi ciascuna.

Un interrogativo si impone: perché il divario di competenze rilevato tra le regioni tende ad aumentare con il procedere del percorso scolastico verso i livelli più elevati? La risposta non è facile né semplice, ma, poiché i territori interessati a questa comparazione sono sempre gli stessi (mezzogiorno in fondo alla graduatoria, le altre regioni sopra) si può avanzare l’ipotesi che il gap sia strutturale e riguardi l’intero sistema, producendo i suoi effetti in modo diffuso e via via crescente.

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