martedì 2 gennaio 2024

La diffusione delle auto elettriche

Mentre in Italia le auto elettriche (Battery Electric Vehicle BEV) ancora arrancano, in diverse nazioni hanno superato la soglia del 5% che rappresenta un punto di svolta. Nel 2022 diciannove Paesi (tra cui Stati Uniti, Cina e molti Paesi dell’Europa occidentale) hanno superato il 5%, e nel 2023 si sono aggiunti Canada, Australia, Spagna, Thailandia e Ungheria.

Decenni di ricerche hanno portato alla conclusione che la diffusione delle nuove tecnologie segue una curva a forma di S: le vendite si muovono molto lentamente nella fase iniziale, per poi accelerare rapidamente fino a che non diventano di massa. A questo punto si ha un nuovo rallentamento. I primi ad abbracciare la novità sono gli innovatori, poi la grande massa, e infine i ritardatari.

Un classico esempio è il forno a microonde che, brevettato nel 1946 e diventato pratico intorno agli anni ‘60 (prima era enorme e costosissimo), ha impiegato una ventina d’anni per arrivare al 10% delle famiglie statunitensi: la vera esplosione nelle vendite è arrivata negli anni ’80. Andamenti simili, più o meno diluiti nel tempo, li si è riscontrati per tantissime innovazioni, dall’elettricità alle radio fino ai più recenti TV a colori, telefoni cellulari e lampadine a LED.

Il concetto è quindi che nei Paesi nei quali le auto elettriche abbiano superato il 5% nelle immatricolazioni esse accelerano la loro diffusione e diventeranno dominanti. È chiaro che la regola del 5% va presa con le debite precauzioni: l’automobile è il secondo investimento delle famiglie dopo l’abitazione ed è quindi ben più impegnativa rispetto a un forno o uno smartphone. 

Un punto di svolta potrebbe essere nell’orizzonte dell’India, il terzo mercato automobilistico dopo Cina e Stati Uniti. In Norvegia, il Paese al primo posto per la diffusione dei veicoli elettrici, le nuove auto sono per 82%  elettriche. L’Italia è in ritardo e rimane ancora sotto il 5%.

Le case automobilistiche hanno un punto critico nella produzione: sotto certi numeri si può dire che producono in perdita. Nel caso di Tesla (il grande produttore americano) nel 2017, ha rischiato la bancarotta, solo quando la produzione è salita a 5.000 auto a settimana è iniziata la riduzione dei costi tale da consentire una diminuzione dei prezzi.

È comunque assodato che le vendite globali delle automobili con motori a combustione hanno raggiunto il picco nel 2017 e la crescita delle vendite è attualmente guidata interamente dai veicoli elettrici: questa tendenza continuerà finché l’automobile a benzina non diventerà una curiosità da museo.


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