Il secondo, oltre a questo, si concentra nel produrre oggetti "eterni", ovvero modulari che permettano a chi li acquista di poterli letteralmente smontare , andando facilmente a sostituire le componenti difettose.
Il concetto dei prodotti modulari affonda le radici negli anni '90, quando gli appassionati di elettronica ed informatica cominciarono a recuperare componenti da diversi pc, assemblandole assieme e creando un dispositivo funzionante; entro certi limiti si fa ancora adesso ma meno.
Parliamo sempre di oggetti di piccole dimensioni e tutto sommato più semplici di un'automobile; nessuno in effetti avrebbe mai pensato che la "modulabilità" potesse essere applicata anche alle quattro ruote, con l'eccezione di un giovanissimo team di studenti e studentesse dell'Università di tecnologia di Eindhoven in Olanda.
Il gruppo universitario ha studiato e assemblato Eterna, l'auto modulare pensata per "sopravvivere alle automobili attuali". A rendere "eterna" Eterna, è la sua struttura, che può essere letteralmente "spaccata" in due: il team ha preso questa decisione dopo aver notato che non tutte le componenti di una vettura si deteriorano nello stesso modo e che, spesso, quando un'auto arriva "a fine vita" alcune delle sue parti sono in effetti ancora perfettamente funzionanti.
Da qui l'idea di creare due parti separate, con cicli di vita diversi: una parte intercambiabile con materiali dalla durata più breve, come i tessuti interni e le dotazioni di sicurezza (es. specchietti retrovisori digitali e cruise control) e un’altra parte che comprende i componenti di lunga durata, come il telaio, il motore e le batterie. In questo modo è possibile sostituire i materiali più delicati mantenendo invece quelli maggiormente resistenti.
"La terra non offre materie prime illimitate, quindi l'uso più efficiente dei materiali è la soluzione", ha dichiarato il team di studenti. A distanza di 5 anni le varie componenti potranno essere sostituite, a seconda della loro durata. Telaio e motore possono avere una vita molto lunga.
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