lunedì 28 agosto 2023

I Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS)

Per dimensioni e ricchezza della strumentazione scientifica i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS)  sono il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo. I LNGS sono stati progettati e costruiti con lo scopo di sfruttare la protezione dalla radiazione cosmica, ottenuta con gli oltre mille e quattrocento metri di montagna sovrastanti.

I LNGS sono finanziati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’ente che in Italia coordina e finanzia la ricerca in fisica nuclearee della fi sica delle particelle elementari. L’idea di dotare l’INFN di un grande laboratorio sotterraneo dedicato alla fisica subnucleare nasce nel 1979 grazie al prof. Antonino Zichichi, all’epoca Presidente dell’INFN.

Le opere di scavo per la costruzione delle sale sotterranee hanno avuto inizio nel 1982. I laboratori  sono utilizzati come struttura a livello mondiale da scienziati provenienti  da 29 paesi diversi; attualmente ne sono presenti 1100 impegnati in circa 15 esperimenti in diverse fasi di realizzazione.

Le strutture sotterranee,  tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa 100 m di  lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza e tunnel di servizio sono collocate su un lato di un tunnel autostradale,  lungo 10 Km, che attraversa il Gran Sasso.

A causa delle grandi quantità d’acqua presenti all’interno del Gran Sasso, la temperatura naturale è circa 6-7 °C e l’umidità quasi del 100% durante tutto l’anno. Per ottenere una climatizzazione ottimale per le attività che vi si svolgono, le sale sperimentali sono impermeabilizzate e coibentate; la ventilazione, assicurata da una lunga tubazione che corre lungo la galleria autostradale. 

La Terra è continuamente colpita dai raggi cosmici, particelle di origine galattica ed extragalattica, che costituiscono disturbo per le apparecchiature che studiano fenomeni estremamente rari o particelle dalle proprietà ancora per lo più sconosciute come i neutrini o le particelle di materia oscura. a. I Laboratori si trovano così immersi in quello che i fisici chiamano ‘silenzio cosmico’: una condizione necessaria per svolgere l’attività scientifica cui sono dedicati.

I 1400 m di roccia che sovrastano i Laboratori costituiscono una copertura tale da ridurre il flusso dei raggi cosmici di un milione di volte; inoltre, la radioattività naturale in galleria è migliaia di volte inferiore rispetto alla superficie grazie alla minima percentuale di Uranio e Torio presente nella roccia di  tipo dolomitico che costituisce la montagna del Gran Sasso.

Principali argomenti di ricerca dell’attuale programma sono: la fisica dei neutrini naturalmente prodotti nel Sole e in esplosioni di Supernova, la ricerca di particelle di materia oscura e lo  studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico e decadimenti rari.


lunedì 21 agosto 2023

Il riciclo delle batterie delle auto

Le automobili elettriche costituiscono l’alternativa green in un mondo sempre più immerso nelle conseguenze dei cambiamento climatici a opera, fra gli altri fattori, delle emissioni inquinanti. Anche questo mezzo potrebbe però presentare un problema di difficile soluzione: lo smaltimento delle batterie.

Alcuni esperti sostengono che le attuali batterie non sarebbero pensate per essere riciclate in futuro, un problema non da poco che potrebbe scoppiare nei prossimi anni se non si rimedia in tempi brevi. I veicoli elettrici potrebbero essere 150 milioni nel 2030, contro i 10 milioni in circolazione nel 2020. In media, ogni anno la produzione di batterie aumenta del 25%.

Al momento nessuna soluzione su vasta scala è ancora stata adottata dai produttori di auto elettriche. Le batterie a litio e ioni sarebbero molto delicate da smaltire e riciclare perché sono ricche di materiali pericolosi e inquinanti come cobalto, nickel e manganese.

Per procedere al riciclo, al momento sarebbero disponibili due metodologie. La prima, detta “pirometallurgia”, consiste nel separare le cellule delle batterie  e poi bruciarle. In questo modo è possibile estrarre i metalli dalla massa di plastica e colla che resta dopo il processo. Il secondo metodo invece è detto “idrometallurgia” e pone le batterie in vasche di acido. Spesso queste due soluzioni sono combinate insieme per riciclare più materiale possibile.

L’Unione Europea sta lavorando su una direttiva che obblighi i produttori di auto elettriche a garantire il completo riciclaggio di tutte le batterie, ma come avete capito il problema rimane completamente aperto e c’è moltissimo lavoro da fare.


lunedì 14 agosto 2023

Quanto valgono i nostri dati personali?

Li chiamiamo dati personali ma non sono più nostri. Né, qualora dovesse accaderci qualcosa di brutto, dei nostri familiari. Esemplare è la storia di quel papà che scrisse ad Apple per chiedere di poter accedere al dispositivo del figlio, morto, perché lì c’erano gli ultimi ricordi insieme. Non si può fare, gli risposero, una questione di privacy.

Non è più una esclusiva di istituzioni e governi democratici ma delle aziende tecnologiche. Difendere la privacy degli utenti vuol dire non rompere la fiducia che si instaura tra impresa tecnologica e compratori. Io fornisco a te un oggetto che diventa sempre più “personale”, raccolgo molti dati - che uso per costruire un tuo profilo aa scopo di marketing - ma della tua vita solo io, la tua azienda, so tutto. Un po’ come il segreto bancario o quello medico. Questi dati non verranno mai consegnati all’esterno, ci promettono. 

Ma non è questo il punto. Io posso scegliere consapevolmente di far custodire i miei dati a qualcuno, così come faccio con i miei risparmi e gli oggetti di valore. Scelgo io se tenere la cassaforte in casa oppure depositare tutto in banca. Il fatto è che non abbiamo ancora capito quanto valore hanno i nostri dati.

La tecnologia è una cosa bellissima. Ci aiuta a vivere meglio, a organizzare le nostre relazioni, ci fa risparmiare tempo e soldi, ci guida da un punto A a un punto B. Eccoci qui, quarant’anni dopo la promessa di Bill Gates, con Windows, di portare “un pc in ogni famiglia”, e dieci da quando Steve Jobs, con l’iPhone, è riuscito a portare “Internet in ogni tasca”.

Il nostro smartphone sa più cose di noi del nostro migliore amico, sa più cose di noi dei nostri genitori, fratelli, sorelle, del nostro capo, del medico, del salumiere di fiducia, del direttore di banca. Sa quanti soldi abbiamo sul conto, conosce le nostre abitudini, i nostri dati biometrici, sa se, quando e quanto ci muoviamo, dove andiamo, se siamo delle schiappe a correre, quali video guardiamo, cosa compriamo. Persino cosa stiamo per comprare e poi non compriamo. Grazie ai Social poi sa chi sono i nostri amici, cosa ci diciamo e scriviamo, cosa ci piace o non ci piace.

Una nota azienda di software antivirus, ha condotto una ricerca sulle abitudini degli utenti su internet ed è emerso che il valore medio dei dati personali registrati su Internet è di circa 40 euro, mentre il valore medio dei dati salvati sui computer e sui dispositivi mobili degli utenti è di oltre 600 euro.

Ci iscriviamo a Facebook gratuitamente, così come gratuitamente utilizziamo Google. Se ci facessero pagare un abbonamento, in cambio della promessa di non raccogliere i nostri dati, quanti di noi, sinceramente, sarebbero disposti davvero a sottoscriverlo?

Il vero business model dei social network siamo noi, le tracce che lasciamo quando navighiamo, consumiamo, visualizziamo o clicchiamo inserzioni. Senza questi dati crollerebbe tutto, verrebbero meno i motivi economici. Tant’è che è possibile dare anche un valore economico ad ogni iscritto: stando ai bilanci di Facebook, il valore medio di un utente, sul social, si aggira intorno ai 16 dollari.


lunedì 7 agosto 2023

Cos’è una Startup?

Una startup è un’impresa innovativa in grado di crescere velocemente e stravolgere il proprio mercato di riferimento. Quali sono le sue caratteristiche?

 La scalabilità - È la caratteristica che le permette crescere in modo esponenziale - cioè molto velocemente - utilizzando poche risorse. Deve potersi espandere senza incontrare limiti e poter raggiungere migliaia di clienti nel giro di qualche settimana

La replicabilità - Una startup deve essere replicabile , cioè deve poter essere esportabile all’estero in breve tempo e senza grandi modifiche. Per esempio Tik Tok si è diffuso su scala globale senza richiedere particolari adattamenti strutturali se non la traduzione dell’App. 

Innovazione - Un’altra condizione necessaria è l’innovazione. Una startup nasce per risolvere un problema non ancora risolto o soddisfare un bisogno che fino ad oggi nessuno aveva mai soddisfatto. Le startup, quindi, nascono per innovare il mercato.

Temporaneità - Una startup deve essere temporanea e transitoria. Rappresenta infatti la prima fase del ciclo di vita di un’azienda, la fase di avviamento, che la porterà (si spera) a diventare una grande impresa.

Ecco perché non possiamo più considerare Netflix, Spotify e AirBnB delle startup. Oramai hanno di gran lunga superato quella fase.