Alle otto ore che molti passano davanti al PC al lavoro, se ne aggiungono almeno altre due o tre trascorse a guardare il cellulare per vedere gli ultimi aggiornamenti sui social degli amici, un video di YouTube e così via.
Tutto questo può portare alla “sindrome da visione al computer”: bruciore agli occhi, affaticamento della vista, mal di testa e dolori al collo dovuti alla posizione della testa per fissare il monitor. Oltretutto gli schermi di smartphone e tablet ad alta definizione, disponibili solo da qualche anno, invitano ad una visione ancora più ravvicinata, con la conseguenza potenziale di acuire il problema visivo.
La luce non ci aiuta solo a vedere, ma è anche un importante mezzo per regolare i ritmi biologici e influisce sul nostro benessere generale. Il sentirci o meno svegli, concentrati e produttivi e l’essere pieni di energia e in salute, dipende anche dalla luce. La luce ultravioletta ad esempio influisce sulla produzione di vitamine. L’esposizione alla luce intensa, e in particolare alla porzione di luce blu, influisce sul nostro equilibrio ormonale. In condizioni di forte illuminazione esterna, il corpo secerne serotonina – nota anche per essere uno degli “ormoni della felicità” – e cortisolo, un ormone dello stress. Entrambi ci fanno sentire svegli e attivi. La melatonina invece è considerata l’ormone del sonno e ci fa sentire stanchi e dormire profondamente quando è buio.
Recentemente è stato evidenziato che buona parte dei problemi a carico degli schermi digitali di computer e smartphone è dovuto alla luce blu che essi emettono. In pratica la luce blu porta a un più rapido invecchiamento della vista, e il suo eccesso può provocare disturbi del sonno e della concentrazione. La luce blu è fondamentale per facilitare il risveglio del nostro corpo la mattina ma causa difficoltà nel
La luce blu è quindi anche in grado di influenzare i neurotrasmettitori di quello che viene chiamato il tratto retino ipotalamico responsabile della regolazione del nostro ritmo circadiano, che controlla tutti i nostri processi biologici – sonno-veglia, secrezione ormonale e così via – generando un’alterazione sia fisica che comportamentale.
Il nostro sistema visivo è stato concepito e si è evoluto nei millenni, ma è ancora quello che privilegia la visione da lontano: se abbiamo sempre uno schermo fisso davanti a noi ciò genera stanchezza.
Quando poi si osserva a lungo uno schermo si chiudono gli occhi con minore frequenza. In condizioni normali apriamo e chiudiamo gli occhi tra le 17 e le 20 volte al minuto, mentre quando lavoriamo al computer passiamo a 5-8 volte: una minore frequenza nella chiusura delle palpebre contribuisce al senso di secchezza e affaticamento.
Pc, tablet e smartphone possiedono ormai tutti il filtro luce blu. Su Windows si chiama luce notturna: occorre entrare nelle impostazioni di Windows, nella scheda Sistema e poi in Schermo. Cliccando su impostazione luce notturna è possibile attivarla ma soprattutto programmarla con l’orario voluto.
Ma ricordatevi che esistono anche buoni libri e giochi in scatola per passare le serate.
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