Si tratta di interventi da mettere in campo nei prossimi
mesi e che permetterebbero di dimezzare il consumo di gas entro fine 2026,
sviluppando l’eolico offshore e a terra, il fotovoltaico sui tetti, anche nei
centri storici, e sulle aree compromesse (discariche, cave, etc), il moderno
agrovoltaico che garantisce l’integrazione delle produzioni agricole con quella
energetica, la produzione del biometano, gli accumuli, i pompaggi e
l’ammodernamento delle reti.
Negli ultimi mesi il tema energia è molto dibattuto, con
varie cause, ultima fra le quali la guerra in Ucraina. Le tre associazioni
ritengono che le proposte avanzate dal governo non siano abbastanza audaci, per
far transitare il Paese definitivamente verso le energie pulite: si parla
infatti di costruire nuovi rigassificatori, di aumentare gli acquisti di gas da
altri fornitori in alternativa al gas russo, di valutare con attenzione i più
recenti sviluppi e studi sull’energia nucleare.
Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia ritengono che la
soluzione sia la riduzione dei consumi di gas, con un forte sviluppo delle
fonti rinnovabili, concrete politiche di risparmio energetico ed efficienza
energetica in edilizia.
Ecco le principali proposte per liberare l’Italia dalla dipendenza
dal gas:
- Aggiornare il piano per l’energia e per il clima l’obiettivo della produzione del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035
- Sbloccare le richieste di nuovi impianti di produzione da fonti rinnovabili in attesa di autorizzazione
- Sviluppare la produzione di biometano
- Facilitare l’autorizzazione per il fotovoltaico sui tetti dei centri storici
- Abbandonare progressivamente le caldaie a gas
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