L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha inserito il "gaming disorder" fra le malattie mentali. Come riconoscerlo? La dipendenza da videogiochi si manifesta con la difficoltà a controllare la durata e la frequenza del gioco, con conseguente incapacità di interromperlo; non ci si accorge da quanto tempo si gioca e quante volte si è già giocato; il gioco diventa l'attività più importante, il “bisogno” di giocare acquista la precedenza su altre attività della vita quotidiana. A questo punto nascono problemi di tipo familiare, sociale, scolastico.
La sempre maggiore disponibilità di smartphone, tablet, console e PC espone oggi bambini e bambine al rischio maggiore di sviluppare una dipendenza dal gioco. Naturalmente se la dipendenza si manifesta in giovane età i rischi aumentano, perché gli strumenti di difesa sono limitati. Allora tocca ai genitori vigilare: se il bambino dorme di notte o rimane sveglio a giocare, se non vede molto gli amici ma si isola, se ha difficoltà scolastiche che prima non aveva, se fatica a concentrarsi.
I videogiochi non sono un male assoluto, esistono videogiochi educativi ma occorre utilizzarli con buonsenso e in maniera equilibrata.
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