I motori di ricerca sono quei siti da cui partiamo per fare le ricerche su internet. A volte pensiamo ce ne sia solo uno: infatti Google è il motore usato per oltre il 90% delle ricerche che vengono fatte ogni giorno nel mondo. Il rimanente 10% del mercato ser lo contendono Bing della Microsoft (3%) e altri motori poco conosciuti. Pensate che il secondo motore, Bing della Microsoft, si piazza al secondo posto con il 3% del mercato. Il "traffico" rimanente se lo dividono alcuni siti poco conosciuti, ma non per questo meno interessanti.
I motori di ricerca vivono sulla pubblicità. Ecosia è nata in Germania nel 2009 e con gli incassi finora ha piantato oltre 122 milioni di alberi in tutto il mondo. Ogni volta che qualcuno clicca su uno degli avvisi pubblicitari presentati vicino ai risultati, Ecosia incassa qualche centesimo. L’azienda investe l’80% dei suoi profitti nella piantumazione di alberi in diverse aree del mondo. Secondo i calcoli della società, per finanziare la messa a dimora di un albero bastano in media 45 ricerche: un numero che molti raggiungono in un solo giorno, o addirittura in poche ore.
Attualmente, gli utilizzatori di Ecosia nel mondo sono più o meno 8 milioni, per la maggior parte europei (tedeschi, francesi e britannici in testa). Ma stanno aumentando rapidamente anche negli Stati Uniti, in parte grazie alle iniziative di alcuni gruppi di studenti: per esempio quelli della Ohio State University, che hanno lanciato un progetto per chiedere di far installare Ecosia come motore di ricerca di default su tutti i computer dell’ateneo.
I progetti finanziati nel mondo sono in 15 diverse aree del mondo: dall’Etiopia al Ghana, dalla Spagna all’Indonesia. In ciascuno di questi luoghi, Ecosia lavora a stretto contatto con partner locali in modo da accelerare i processi decisionali, e pubblica regolarmente sia gli aggiornamenti sullo stato dei progetti che rapporti finanziari mensili che illustrano come vengono investiti i guadagni. Inoltre, per assicurarsi che gli alberi rimangano effettivamente dove sono stati collocati, Ecosia ha uno staff che visita regolarmente i siti e utilizza immagini satellitari per monitorare le aree coinvolte.
L’idea di Ecosia è venuta a Christian Kroll, studente di Economia con una passione per i computer, dopo alcuni viaggi in Asia alla ricerca di modelli di business che avessero un impatto sociale positivo, e un soggiorno in Sudamerica che lo ha spinto a impegnarsi per la riforestazione e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
All’impegno nella piantumazione di alberi Ecosia affianca quello sull’utilizzo di fonti rinnovabili. Di recente ha annunciato di aver completato la costruzione di un secondo impianto solare di proprietà, grazie al quale è in grado di produrre energia rinnovabile in quantità maggiore di quella utilizzata dai data center di Microsoft per far funzionare il motore di ricerca.
Anche dal punto di vista della privacy, la compagnia ha deciso di adottare gli standard più rigorosi: Ecosia non utilizza strumenti di tracciamento di terze parti come Google Analytics, rende anonime tutte le ricerche entro una settimana, non crea profili degli utenti in base ai loro click e soprattutto non vende dati a società pubblicitarie.