domenica 13 gennaio 2019

I grattacieli del futuro li faremo in legno

Fin dai tempi della Torre di Babele, l'uomo ha l'ambizione di sfidare il cielo. Ma dopo aver usato il ferro per la torre Eiffel a Parigi, il cemento per l'Empire State Building di New York e il vetro e l'acciaio per gli 828 metri del Burj Khalifa di Dubai, la nuova scommessa è (sorpresa!) il materiale tradizionale per eccellenza: il legno. L'ultima sfida è stata lanciata a Tokyo, dove lo scorso febbraio la Sumitomo Forestry, uno dei più antichi produttori di legname, ha presentato il progetto di un grattacielo di 350 metri, in cui soltanto le fondamenta saranno in cemento e il cuore centrale in acciaio. Si chiamerà W350 e sarà completato nel 2041, a 350 anni dalla fondazione della società nipponica. E questo è solo uno, anche se il più emblematico e visionario, dei tanti grattacieli in legno in costruzione in tutto il mondo.
Se il Novecento è stato il secolo del cemento, infatti, nel nuovo millennio ingegneri e architetti stanno rivolgendo sempre più le loro attenzioni al legno. Oggi l'edificio ligneo più alto del mondo si trova a Vancouver, in Canada, ed è una residenza per studenti ed è alto 53 metri. Ha superato due anni fa il Treet di Bergen, in Norvegia, di 14 piani e 51 metri ma sta per essere battuto dalla Mjøsa Tower di Brummundal, sempre in Norvegia, che sarà alta 81 metri e sta per aprire il cantiere. A Vienna, invece, sono partiti i lavori per la HoHo Tower, di 84 metri per 24 piani. E poi Londra, Parigi. Si stanno moltiplicando.
La corsa verso l'alto è stata resa possibile dallo sviluppo dei pannelli X-Lam. Come suggerisce il nome, si tratta di un semplice laminato a strati incollati tra loro, in modo da incrociare le venature naturali per ottenere una resistenza strutturale assai superiore rispetto a quella dei pannelli tradizionali. Un'idea semplice ma molto efficace. Portato a spessori di 40 centimetri e oltre, infatti, il cross-lam è straordinariamente stabile e resistente. Ed è anche leggero e semplice da lavorare.
Uno dei maggiori sostenitori di questa soluzione è Michael Green, l'architetto che ha progettato la Tallwood House di Vancouver. Secondo lui possiamo arrivare a edifici completamente prefabbricati, da montare in cantiere così come oggi facciamo con i mobili Ikea. Sembra strano ma il vero punto debole non è il legno ma le viti di acciaio. Ma c'è chi sta studiando il modo di migliorare proprio le connessioni in acciaio. 
Se però in edificio di pochi piani ha un costo inferiore se costruito in legno, non è così per un grattacielo. Il W350 di Tokyo costerà il doppio di una struttura tradizionale in calcestruzzo a acciaio. E gli incendi? Se progettato in modo corretto il legno resiste agli incendi meglio dell'acciaio. Stupiti vero? L'acciaio, la cui principale caratteristica è l'elasticità, oltre i 500 °C di temperatura diventa plastico, si deforma, e si affloscia su se stesso (come le Torri Gemelle). Il legno con l'incendio si carbonizza nello strato esterno e proprio questo strato funge da isolante per l'interno consentendo una durata di parecchie ore alla struttura.
Il legno è un materiale a impatto zero. Calcestruzzo e acciaio durante la loro produzione emettono notevoli quantità di CO2 , il legno, al contrario, durante la produzione, l’albero che cresce, assorbe CO2.

Nessun commento:

Posta un commento