Congestion Charge: un progetto per respirare meglio in città
Limitare l’uso dei mezzi di trasporto privati a motore e rendere più respirabile l’aria cittadina: questi sono solo alcuni degli scopi della Congestion Charge.
Nata con il nome di London Congestion Charge, ovvero tassa di congestione di Londra, (la metropoli inglese è stata la prima ad adottarla) la Congestion charge nasce dalla decisione di disincentivare l’uso dei mezzi privati a motore per vivere meglio in città e respirare meno smog.
In particolare si tratta di un pedaggio che i conducenti di alcuni veicoli a motore devono pagare per poter entrare nelle aree che si adeguano al suddetto regolamento.
La prima città italiana ad adottareun provvedimento simile è stata Milano.
Dal 2012, infatti, è entrata in vigore la cosiddetta Area C: il progetto vuole salvaguardare il diritto alla mobilità, nel rispetto dell’interesse comune e dell’ambiente rendendo più efficaci le reti di trasporto pubblico e favorirne altresì lo sviluppo.
La Congestion Charge vuole, infatti, ridurre il numero di incidenti, l’inquinamento acustico e atmosferico per una vita urbana migliore.
A Londra la Congestion Charge è entrata in vigore nel 2003. I veicoli privati pagano un pedaggio di 11,5 sterline per entrare nella zona soggetta al regolamento.
In Europa hanno tratto ispirazione dall’esempio “green” londinese le città di Berlino e Stoccolma. In Germania, in particolare, hanno adottato la Congestion charge ben 71 città.
La Congestion charge è l’inizio di quella che si spera si tramuti in una rivoluzione ambientale dove i cittadini pretendono un benessere comune nel rispetto dell’ambiente.
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