giovedì 29 giugno 2017

Il Wi-Fi fa male?

Da qualche tempo ci si interroga sui rischi per la salute legati all'utilizzo di apparecchiature che emettono onde elettromagnetiche quali telefoni cellulari e cordless, reti Wi-Fi, forni a microonde.
La medicina ha bisogno di tempo per indagare e capire quanto, effettivamente, certi apparati elettromagnetici possano influire sulla salute umana. Venticinque anni fa non esistevano dispositivi mobili che necessitavano di connessione 3G, Wi-Fi o Bluetooth. Tutto ciò che veniva utilizzato dall'uomo nella quotidianità era legato indissolubilmente ad un filo, eccezion fatta per le radio e le televisioni.
Quando parliamo di emettitori, come ad esempio un router Wi-Fi, dobbiamo considerare che le onde elettromagnetiche che da esso si propagano sono più forti in prossimità dell'antenna, e vanno degradando con l'aumentare della distanza. Concorrono alla diminuzione del segnale anche altre variabili quali lo spessore e la quantità dei muri. La qualità del segnale Wi-Fi può essere inoltre compromessa dalla concomitanza di altre onde elettromagnetiche come un forno a microonde o gli apparati dei vicini di casa.
Quasi tutti gli studi, ad oggi, minimizzano i rischi ed i danni, sottolineando come telefoni cellulari, reti wireless e forni a microonde producano onde elettromagnetiche a bassissima intensità e quindi non nocive ma ricordando che il numero di apparecchiature wireless nel corso degli anni cresce in modo esponenziale.
Si possono tuttavia adottare alcuni accorgimenti come spegnere il Wi-Fi di casa in orario notturno, non tenere il cellulare acceso sul comodino, non posizionare il router nelle camere da letto, non dare ai bambini piccoli dispositivi con wi-fi acceso.

Forse questi accorgimenti risulteranno inutili e saranno smentiti, nel futuro, da studi più aggiornati ma di fronte ad una problematica legata a tecnologie così nuove, sia opportuno mantenere un atteggiamento di prudenza.

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