L'Italia è leader nell'energia geotermica
Non sono lontani gli anni in cui, per indicare il senso di incertezza in cui si viveva, si diceva che quello fosse il tempo della transizione. Ora quel tempo sembra un capitolo chiuso. Ma da che cosa è stato sostituito? Attualmente definizioni universalmente condivise non ce ne sono. Se proprio si volesse cercare un minimo comune denominatore dei nostri giorni si potrebbe dire che questo è il tempo della convivenza forzata fra un mondo nuovo che fa fatica a dispiegare tutte le sue potenzialità e un mondo vecchio capace di far pagare ancora prezzi salati, forte com'è della linfa vitale di cui dispone: una linfa che si chiama petrolio. E' il petrolio a ricordarci come accanto alla mobilità delle idee e dei saperi, che ormai non conoscono altri mezzi di comunicazione che quelli virtuali, convive il veicolare di un bene essenziale alla nostra sopravvivenza che per la sua vulnerabilità ci ancora irreparabilmente ad un passato remoto.L’ultima delle prove di quanto il petrolio imponga una perenne precarietà al nostro vivere quotidiano ce l'hanno data le notizie che arrivano dall’Ucraina. In questo paese, come molti avranno letto, si è riaperta una disputa con la Russia per l’erogazione del gas. Mosca accusa Kiev di non pagare le bollette energetiche fornite e come ritorsione ha chiuso i rubinetti. In Ucraina passa, però, anche il gasdotto che porta i rifornimenti della Russia ad altri paesi dell’Est, come a quelli dell’ Occidente, compresa l’Italia. Risultato, non si sa bene né come né per mano di chi, la rete che trasporta il gas russo è diventa comunque un colabrodo dalla quale qualcuno succhia gas come nel dopo guerra c’era chi succhiava benzina dai serbatoi delle auto altrui, o chi metteva la “zeppa” nel contatore della luce per non pagare la corrente.Al di là del braccio di ferro fra Mosca e Kiev, questo episodio di convivenza fra vecchie e nuove piraterie, conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che è tutto il sistema energetico del pianeta a non reggere più. E le oscillazioni schizofreniche del petrolio che nell’arco di poche settimane è passato da quasi 160 dollari al barile a meno di quaranta dollari, stanno lì a dimostrarlo.E’ dal 1974, dalla prima crisi petrolifera che si parla di energie rinnovabili, senza che si sia fatto nulla. Intanto le tecnologie, nonostante tutto, hanno fatto passi da gigante verso nuovi modi di produrre energia. E' a queste tecnologie che consentono un'alternativa al petrolio che il nuovo sistema mondiale da tutti auspicato, sia per uscire dalla crisi che per evitarne altre prossime venture, deve rivolgersi se vuole assicurare alle prossime generazioni un destino meno instabile e meno pericoloso. Il tema è troppo vasto per poterlo affrontare in poche righe, ma di spunti per affrontare questo indispensabile cambiamento sono all’ordine del giorno. Ne prendiamo a caso alcuni forniti dagli articoli più recenti pubblicati dalla stampa. Esempi che vanno dal decollo, nel Texas, di un aereo, un Boing 74-400, alimentato da un propellente estratto dalle alghe; alla moda eco-compatibile; al piano europeo per rafforzare la sostenibilità delle forniture: oggi il 54 per cento dell’energia in Europa è importato con un costo di 700 euro l’anno per ogni cittadino comunitario, e un aumento del costo, nell’ultimo anno, del 15 per cento.In Italia l’Enel sta lanciando una campagna per la produzione di energia geotermica. E la Toscana è già diventata una regione pilota nel mondo per lo sfruttamento di questa energia assolutamente pulita. che proviene dal sottosuolo I tecnici hanno calcolato che l’energia termica contenuta nei primi cinque chilometri sotto la crosta terrestre sia superiore 500mila volte agli attuali fabbisogni mondiali, anche se, per ora, solo una piccola parte è sfruttabile.Insomma le potenzialità e le tecnologie per una svolta energetica ci sono. Basta non dimenticarselo, anche se il prezzo del petrolio dovesse tornare stabile sotto i quaranta dollari al barile.
l' energia geotermica è un campo promettente in cui l' Italia è all' avanguardia però non è considerata quanto dovrebbe e non vengono investiti abbastanza soldi in questo settore.
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