venerdì 19 settembre 2008

Il prof che ha stracciato la domanda di pensione

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Sul quotidiano Avvenire di oggi trovo questa bella storia. Non posso non raccontarvela: è un collega di tecnologia, di quelli che non mollano davanti alle difficoltà. E poi ritrovo una certa omonimia ...

Il modulo per chiedere la pensione era gi pronto da mesi. Trentasei anni di onorato servizio, ventitrè dei quali spesi come insegnante di sostegno fiancheggiando casi difficili nelle scuole di Livorno. La sua carriera era arrivata al capolinea. Poi la partecipazione a un raduno di cinquemila insegnanti promosso da Comunione e liberazione a Milano: una raffica di testimonianze di colleghi che raccontavano le fatiche e le soddisfazioni dell’educare. Gente motivata, desiderosa di combattere ancora nella trincea della scuola, di dare un contributo alla crescita di tanti giovani che si affacciano alla vita.
Ho capito che non potevo mollare proprio adesso, quando l’emergenza educativa si fa sempre più pressante. Non solo per aiutare i ragazzi, ma proprio per me. Cosa c’è di più bello che veder fiorire quello che hai coltivato? Cosa c’è di più vero che comunicare ciò che sei attraverso la materia che insegni, e far rinascere uno sguardo positivo sulla vita in mezzo a tanto cinismo e a tanta negatività? Insomma, come si fa a smettere, se il bello viene adesso?.
E così il professor Pierluigi Giovannetti ha stracciato la domanda di pensione e ne ha compilata un’altra, chiedendo il trasferimento dal ruolo di sostegno a quello di tecnologia, la sua materia. E in questi giorni si è ributtato nella mischia, in una scuola media di Livorno, con un po’ di timore per tornare in campo aperto – insegnerà a 140 studenti in 6 classi), lui che era abituato a seguirne 2 o 3 all’anno – mitigato dalla certezza che lo scopo vale il rischio. 'Del resto l’educazione ha sempre in suna buona dose di rischio: tu proponi, i ragazzi devono mettere in gioco la loro libertà per dire sì alla tua proposta.
E anche nella mia materia, tecnologia, può passare un messaggio educativo'. Cioè? 'I libri di tecnologia parlano dei bisogni dell’uomo: la casa, i vestiti, il cibo, l’energia, i trasporti. Ma il bisogno dell’uomo è qualcosa che passa attraverso queste contingenze e insieme le trascende. L’uomo ha bisogno di Qualcosa di più, ha bisogno di sentirsi amato. Quando lo racconto ai miei ragazzi, capisco che è quello di cui hanno bisogno anche loro, come me, come tutti. E allora insegnare diventa un’esperienza di umanità senza paragoni.
Per questo ho deciso di non mollare: perchè il bello comincia adesso.

Cosa ne pensate? Sono tutti così i vostri prof?

3 commenti:

  1. molto bravo il professore che ha continuato a lavorare per aiutare i ragazzi.Fortunatamente ci sono molti prof così.

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  2. ehm.......... non c'è k dire........... direi k qsto è 1 prof modello........ nel mio piccolo posso solo dire k fino a 3 mesi e mezzo fa ero moooooolto + soddisfatta dei miei prof solo che adesso se ne è aggiunto o aggiunta 1 altro/a e sono stata catapultata in una nuova aspettativa della scuola chiamata :
    SFORTUNA !!!!!!!!!!!!!!!

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  3. io a dire il vero nn sn mai stata impressionata dai prof k ho avuto(senza offesa)però adesso vedo ancora peggio la scuola con la nuove e cattiva prof d'inglise

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