Oggi per noi è il primo giorno di scuola a differenza della maggioranza delle scuole italiane che iniziano lunedì 15 settembre. Ma oggi, per felice coincidenza, si celebra nel mondo, su iniziativa dell’ONU, la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione. Vi propongo il messaggio del direttore dell’UNESCO, ossia l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa dell’educazione, la scienza e la cultura.
Malgrado si sia giunti ormai a metà del Decennio delle Nazioni Unite per l’alfabetizzazione, inaugurato nel 2003, un quinto dei giovani e degli adulti di età superiore ai 15 anni non possiede le abilità più elementari richieste per leggere un cartello stradale, un libro per bambini, una carta geografica, un giornale, i nomi su una scheda elettorale o le istruzioni su una confezione di medicinali. In un mondo dove la conoscenza e la tecnologia giocano un ruolo sempre più importante, 744 milioni di adulti sono analfabeti – una cifra vertiginosa. Siamo molto lontani dal nostro obiettivo di ridurre della metà il numero degli analfabeti nel mondo da ora al 2015. Anche se i tassi di alfabetizzazione sono aumentati, il numero assoluto di analfabeti è cresciuto in alcune regioni a causa della crescita della popolazione. Si tratta di una vera e propria minaccia per lo sviluppo umano.
Quest’anno, la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione mette l’accento sui legami tra l’alfabetizzazione e la sanità. Non si può infatti pretendere di dare una risposta adeguata alle serie preoccupazioni attuali concernenti la sanità se non si accorda una posizione centrale all’alfabetizzazione nelle politiche e nelle strategie in materia di sanità pubblica: questo perché una persona analfabeta rischiapiù di altri di avere problemi di salute e sarà meno incline a chiedere l’aiuto dei medici per se stessa, la sua famiglia o la sua comunità. Quasi 10 milioni di bambini muoiono prima dei 5 anni di vita, generalmente a causa di malattie infettive che potrebbero essere evitate, e i figli di famiglie povere sono quelli che hanno le minori probabilità di essere curati in caso di grave malattia. Il rischio di contrarre lamalaria, che ogni anno costa la vita a un milione di persone, cresce considerevolmente tra le popolazionianalfabete, dato che il tasso di alfabetizzazione ha un impatto diretto sui comportamenti che favorisconola salute. Le donne che hanno continuato a frequentare la scuola dopo le elementari hanno opportunitàcinque volte maggiori rispetto alle donne analfabete di essere informate sullo HIV e sull’AIDS.
L’UNESCO interviene attivamente per incoraggiare i paesi ad adottare politiche che affrontino la questione dell’alfabetizzazione in maniera esplicita e che traggano profitto dal lavoro già validamentecondotto, spesso con il sostegno attivo della società civile. Tuttavia, questo non è che un primo passo verso il cambiamento. E’ perciò essenziale che i paesiincrementino i finanziamenti per l’alfabetizzazione, e che i donatori accordino a essa un ruolo più importante all’interno dei loro progetti di sostegno. E’ assolutamente necessario moltiplicare i programmi di apprendimento per i giovani e gli adulti, migliorarne la qualità e creare un ambiente alfabetizzato il più possibile stimolante, dove individui di ogni età siano incoraggiati a sviluppare e utilizzare le competenze appena acquisite.
La sfida che ci attende è una nostra responsabilità collettiva.
Mentre molti di noi non hanno voglia di andare a scuola, in alcuni paesi del mondo i bambini andrebbero volentieri se ne avessero la possibilità...
RispondiEliminaQuesto fatto è molto triste e dovrebbe interessare le grandi potenze secondo me, però...
RispondiEliminaMi fa molto piacere vedere che Piergiorgio - unico caso dei ragazzi che hanno finito lo scorso anno - ci legge ancora nonostante si stia avviando verso il liceo. Continuerai?
RispondiEliminaDovremmo ritenerci fortunati che possiamo andare a scuola (anche se non abbiamo mai voglia) mentre in altri stati vorrebbero....
RispondiEliminanoi siamo già fortunati che possiamo andare a scuola e questo privilegio dovrebbe essere esteso a tutti i bambini del mondo, come vorrebbero fare in molti stati però......non possono perché non hanno i fondi .Quindi bisogna che noi stati industrializzati diano una mano allo sviluppo di questi paesi.
RispondiEliminanoi siamo già fortunati che possiamo andare a scuola e questo privilegio dovrebbe essere esteso a tutti i bambini del mondo, come vorrebbero fare in molti stati però......non possono perché non hanno i fondi .Quindi bisogna che noi Stati industrializzati diamo una mano allo sviluppo di questi paesi.
RispondiEliminaciao a tutti!
RispondiEliminaprof guardi k piergiorgio nn è l'unico della ex terza k si fa sentire!!! ci sn anke io!!! leggo ma nn commento!
cmq anke se l'alfabetizzizione è importante a me continua a nn piacere la scuola!!