Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un costante aumento del prezzo del petrolio e molti commentatori hanno sostenuto che, di fronte al progressivo esaurirsi delle risorse petrolifere, il ricorso all’energia nucleare è inevitabile. Il caso della Francia è, a questo proposito, illuminante in quanto essa produce il 78% dell’energia elettrica da fonte nucleare. Bene, la Francia è al contempo al dodicesimo posto nel mondo per consumo di petrolio e al sesto posto nel mondo per importazioni di petrolio. La Francia consuma e importa più petrolio dell’Italia che non produce un singolo chilowattora da nucleare. Nonostante tutta la sua energia nucleare, la Francia consuma ogni giorno una quantità di petrolio equivalente all’intera produzione irachena. La credenza che il nucleare permette di liberarsi dal petrolio è dunque oggettivamente falsa ed il motivo è ovvio: chiunque abbia frequentato una buona scuola dell’obbligo sa che l’elettricità è solo una delle forme di energia possibili. Dalla fonte nucleare si produce energia elettrica ma il sistema dei trasporti è quasi interamente dipendente dalla fonte petrolifera. Uranio e petrolio servono comparti distinti e così sarà almeno fino al giorno in cui l’intero sistema dei trasporti, auto incluse, non sarà elettrificato. Ma se quel giorno verrà, non appena saranno disponibili auto elettriche con batterie a prezzi ragionevoli e dotate di sufficiente autonomia allora sarà (almeno per me) naturale caricare la batteria con l’energia solare autoprodotta in giardino senza bisogno di ricorrere a mega impianti nucleari dislocati a centinaia di chilometri di distanza ed alimentati con uranio dal ciclo produttivo ambientalmente ed economicamente insostenibile.
Veniamo così ad uno degli aspetti chiave della questione energetica. Se i reattori nucleari servono a produrre elettricità converrà dare uno sguardo alla composizione dei reali consumi elettrici odierni. In Europa, il settore residenziale e i servizi assorbono circa il 54% dell’elettricità totale mentre all’industria va una quota del 42% . Case e uffici incidono dunque non poco sul consumo elettrico complessivo. Focalizzando sui consumi residenziali si nota che le voci più energivore sono nell’ordine: sistemi di riscaldamento elettrici, sistemi di refrigerazione/climatizzazione, illuminazione e boiler elettrici. Insieme fanno il 58% dei consumi elettrici residenziali. Analogo è il trend per gli uffici. Qui il risparmio energetico e l’introduzione di input intelligenti nelle tecniche di costruzione possono abbattere drasticamente i consumi termo-elettrici mentre la parte di fabbisogno residuale può essere in gran parte coperta dalle tecnologie solari. In particolare, il solare termico è una tecnologia semplice, consolidata ed economica che permette in gran parte d’Italia e d’Europa di scaldare l’acqua per buona parte dell’anno a fini sanitari e di riscaldamento. Quando il sole non splende è facile integrare il fabbisogno mediante qualche pezzo di legna proveniente dalla manutenzione dei boschi. Eppure ancora il 9% del consumo elettrico residenziale viene mangiato dagli scaldabagno mentre il 22% se ne va per scaldare le stanze. Già tagliando solo queste due voci di consumo assurde si risparmierebbe una quantità di energia elettrica quasi pari a quella che l’Italia importa dalla Francia e che là è prodotta tramite i reattori nucleari. E la lista dei possibili risparmi potrebbe continuare a lungo. Vien fatto di chiedersi se sia veramente il caso di andare a scavare nelle miniere di Australia e Niger, estrarre l’uranio, triturarlo, gassificarlo, centrifugarlo, trasportarlo fino ad un reattore, innescare processi nucleari altamente energetici al fine di produrre elettricità, la quale a sua volta deve essere trasportata a lunga distanza ed infine, in case ed uffici, degradata in energia termica. Il tutto per farsi una doccia a 40 gradi centigradi o per scaldare una stanza a 18 gradi. Ad ogni passaggio di stato energetico corrisponde un processo dissipativo, dunque l’efficienza dell’intero processo produttivo crolla. Osservando le tipologie di consumo umane non si può non rilevare l’assurdo termodinamico. Il buon senso insegna che l’energia solare ha già un volto termico dunque per lavarsi e scaldarsi è, a queste latitudini, sufficiente quella per quasi tutto l’anno.
Razionalizzare i consumi non significa dover tirare la cinghia bensì aumentare la qualità della vita. Mangiar troppo e sprecare metà delle porzioni non significa mangiar bene, significa semplicemente appesantire il fisico e danneggiare l’ambiente.
In conclusione, tutti gli argomenti generalmente addotti in favore dell’uso dell’energia nucleare al fine della produzione elettrica sono stati smontati. I reattori nucleari non aumenteranno a livello mondiale la loro capacità produttiva globale per motivi intrinseci legati alla reperibilità dell’uranio e per gli alti costi dell’intero ciclo produttivo. In esso vanno inclusi ovviamente anche il processo di decommissionamento e lo stoccaggio delle scorie radioattive. La tecnologia nucleare nota ad oggi è semplicemente non conveniente per sopperire al fabbisogno di energia elettrica. Per questo motivo le previsioni di sviluppo avanzate negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso sono regolarmente fallite. E’ anche bene chiarire che i famosi Reattori di Quarta Generazione (spesso citati con troppa euforia) non saranno comunque pronti prima del 2030 secondo le stesse dichiarazioni contenute nella Technology Roadmap delle 10 nazioni facenti parte del Generation IV International Forum. Quindi è possibile che si slitti verso il 2050.
Il reattore nucleare, di qualsivoglia generazione, è in realtà figlio di un’idea destinata a morire. L’idea fondamentale su cui si basa la tecnologia nucleare è quella della separazione tra luogo della produzione e luogo del consumo energetico. La mega-centrale (sia nucleare che a combustibili fossili) è necessariamente dislocata lontano dall’utente. Su questa idea è nata cent’anni fa e si è poi strutturata quella costruzione straordinaria che è la rete elettrica. Oggi però le tecnologie solari, per quanto ancora incentivate, già permettono di ricomporre la frattura tra produttore e consumatore d’energia e inducono dunque a ripensare l’intera struttura della rete. Senza alcun dubbio le società del futuro vivranno grazie all’energia solare che è inesauribile, non monopolizzabile ed utilizzabile in modo diffuso. Si tratta di capire quanto sarà lungo e problematico il processo di transizione all’economia solare. In questa direzione sensata sarebbe bene, fin da ora, impiegare i quattrini disponibili.
Fonte: Marco Zoli
Interessante....!!!!!!!
RispondiEliminaCiaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!
Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!
A tutti!!!!!!!!.................................................................................
Secondo me il nucleare sarebbe utilissimo per riscattare l'economia italiana dato che produce moltissima energia con poca materia ed è abbastanza sicuro, nonostante qualcuno storca il naso.
RispondiEliminaInteressante molto interessante!
RispondiEliminaFa ridere sapere che facciamo tutte ste cose cua con l' energia nucleare sapendo che abbiamo a disposizione l'energia del sole che si trova in quantità maggiori
Molto interessante questo articolo.Io sono daccordo alle centrali nucleari ma sono dell'idea che se una cosa si puo sostituire con l'energia solare si deve fare.L'energia solare è l'unica cosa che non costa niente e non inquina.Speriamo che tra alcuni anni la maggior parte arrivi dall'energia solare.Ciao a tutti!
RispondiEliminail nucleare può avere molti vantaggi, ci può far risparmiare sulle importazioni di energia... però ci sono anche dei punti critici:
RispondiElimina1- per costruire un reattore ci voglio 10 anni e in quel periodo i prezzi potrebbero salire all'impazzata
2 - le centrali sono più sicure di un tempo però c'è sempre il rischio di una strage come quella di cernobyl, e non colpirebbe solo noi ma buona parte dell'europa
3 - l'uranio usato per produrre energia (altamente pericoloso) che fine farà? si porterà di nuovo a napoli?
con tutti questi rischi è molto pericoloso ritornare al nucleare e poi ci sono altre fonte di energia.
quando sono stato in austria e in slovacchia ho visto che in quei paesi viene usata molto l'energia eolica, qui in italia mi è capitato di vederla in alcune zone della sardegna
in germania sfruttano i rifiuti grazie ai termovalorizzatori
e infine l'energia solare: secondo me la più vantaggiosa perchè il sole verrà a mancare tra miliardi di anni e quindi la sua energia è "infinita"!
Massimiliano Botta
Usiamo l'energia solare: è gartuita e ce nè in abbondanza.
RispondiEliminainteressantissimo !!!!
RispondiEliminasn daccordo cn molti di voi!!!!!!!!! usiamo sl l'energia solare invece k quella nucleare. inquina!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminacmq e molto interssante
Oltre all' energia nucleare, si potrebbero usare altri tipi di energia: solare, idrica, eolica. Soprattutto risparmiare energia!!!!!!!!!!!!!!
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