mercoledì 30 luglio 2008
La Tenda Rossa
Il 12 luglio di ottant' anni fa il rompighiaccio sovietico Krassin arrivava finalmente alla Tenda rossa che spiccava nella glaciale desolazione del Polo Nord. Per i nove uomini sopravvissuti al disastro del dirigibile Italia al comando di Umberto Nobile finiva l' incubo di una morte atroce. Ora quella Tenda rossa che aveva offerto rifugio, e poi era stata gravemente deteriorata dal tempo, e non più visibile, sta per rinascere. Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, che da mezzo secolo la custodisce, ha assegnato i lavori di restauro.Il 10 maggio 1926, assieme all'esploratore norvegese Roald Amundsen e al suo sponsor statunitense Lincoln Ellsworth, Umberto Nobile partiva da Ciampino a bordo del dirigibile Norge, N-1 da lui stesso progettato. Volando sopra il Polo atterrava in Alaska due giorni dopo, compiendo una traversata di oltre 5300 km di volo ininterrotto. Questo viaggio sfociava in una controversia tra Nobile e Amundsen, su a chi andasse il merito e il credito per la spedizione. Il crescente favore del partito fascista in Italia riteneva l'impresa di Nobile una buona pubblicità al movimento anche oltreoceano mentre i norvegesi reclamavano il merito maggiore visto che l'idea e l'acquisto del dirigibile lo avevano fatto loro: Amundsen era il grande personaggio della Norvegia, il suo eroe, ma per tutta la durata del viaggio non aveva avuto altro ruolo che quello di un malcontento passeggero.Nobile ritornò al Polo Nord come comandante del dirigibile Italia. Questa nuova spedizione, dal carattere marcatamente scientifico, ha inizio il 15 aprile 1928, da Milano.Dopo aver attraversato le Alpi, l'Austria, la Cecoslovacchia, la Germania e la Svezia l'Italia raggiunge Kingsbay, base norvegese nelle isole Svalbard. Dopo aver effettuato un primo viaggio di esplorazione a oriente delle Svalbard l'Italia parte per il Polo Nord il 23 maggio 1928. L'ambito limite geografico è raggiunto alle 00:24 del 24 maggio 1928; dalla verticale del punto sono lanciate una croce benedetta da Pio XI e una bandiera dell'Italia. Il dirigibile non può effettuare un atterraggio come previsto a causa delle avverse condizioni climatiche e dopo due ore sopra il polo inizia il viaggio di ritorno.Mentre ha compiuto quasi tutto il tragitto e mentre spiccano già all'orizzonte le montagne delle isole Svalbard, l'Italia finisce con uno schianto sul ghiaccio durante una violenta tempesta. Dieci uomini (Nobile, Zappi, Mariano, Viglieri, Biagi, Behounek, Malmgren, Cecioni, Trojani, Pomella morto nell'impatto e la cagnetta del Generale, Titina) sono sbalzati dall'urto sul ghiaccio mentre il dirigibile riprende quota portando con sé gli altri membri dell'equipaggio destinati a scomparire per sempre (Pontremoli, Arduino, Ciocca, Lago, Alessandrini e Caratti). I superstiti, fortunatamente, si trovano circondati di materiali caduti con l'impatto o gettati eroicamente da Arduino dall'aeronave tra i quali cibo, una radio e la famosa Tenda Rossa (in realtà di color argento, colorata di rosso con dell'anilina per renderla visibile ai soccorritori) entro la quale si adattano a vivere per sette settimane.Dall'incidente scaturisce la prima spedizione internazionale di soccorso polare e un mese dopo Nobile viene portato in salvo con un piccolo aereo svedese comandato dal tenente svedese Ljundborg. Nobile non vuole essere salvato per primo poiché Cecioni ha una gamba fratturata ma il pilota svedese su precisi ordini è irremovibile nell'ordinare al generale di essere salvato per primo. Quando il pilota ritorna a prendere gli altri, precipita egli stesso rimanendo a sua volta imprigionato tra i ghiacci. In totale periscono sette persone dell'equipaggio dell'Italia; lo stesso Amundsen muore, scomparendo per sempre, mentre vola su quelle gelide isole per prendere parte alle ricerche dei dispersi.Mentre tutte le forze internazionali di soccorso sono mobilitate per salvare i superstiti, la sola nazione che rimane inerte è proprio l'Italia. La nave appoggio Città di Milano comandata dal capitano Romagna rimane alla fonda nella Baia del Re su precisi ordini di Roma. Una volta che Nobile sale a bordo vi rimane da prigioniero, impossibilitato a fornire utili indicazioni per il salvataggio mentre la stampa su pressione del movimento fascista lo taccia di vigliaccheria (Nobile non aveva mai espresso il proprio entusiasmo politico verso il regime). Solo il 12 luglio 1928 il rompighiaccio russo Krasin raggiunse i superstiti e li trae in salvo.Nobile è accusato di aver abbandonato i suoi uomini ed è costretto a dimettersi da tutte le cariche. Invano, come lo stesso esploratore racconterà anni dopo in una intervista televisiva nell'ambito della trasmissione realizzata dal giornalista Gianni Bisiach, si rivolge direttamente a Benito Mussolini perché la verità storica sia ristabilita. Nobile aveva in Italo Balbo, ministro della Regia Aeronautica ed ardente fascista un grande nemico che, si suppone, tramò al fine di imporre la propria visione di un'aeronautica priva degli obsoleti e costosi dirigibili. Di fatto, il governo fascista dell'epoca lo abbandonò al suo destino e solo dopo la fine della Seconda guerra mondiale il giudizio della commissione d'inchiesta fu sovvertito e Nobile venne riabilitato e promosso al grado di generale.
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Molto interessante questo articolo.Io mi chiedo come abbiano fatto quelle sette persone a vivere così tanto in mezzo ai ghiacci e poi che fortuna che il capitano del dirigibile abbia buttato giù alcune cose che gli abbiano fatto vivere.Il generale svedese che era andato a salvare le persone è stato molto sfortunato invece.Ciao a tutti!
RispondiEliminaAvevo già sentito parlare della Tenda Rossa, di Umberto Nobile e della sua disavventura, però non sapevo che la Tenda Rossa fosse in realtà di color argento. Molto interessante.
RispondiEliminamoooooooooooooooooooooooooooooooolto interessante anche io ne avevo già sentito parlare ma io pensavo fosse veramente rossa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiElimina1 augurio a tutti di fine vacanze!!!!!!!!!
Non avevo mai sentito parlare di questo naufragio, molto travagliato.
RispondiEliminasulla famosissima impresa di nobile ho letto molti articoli elibri omunque risentire questa storia mi fa sempre piacere
RispondiEliminaVeramente interessante anche se l'articolo è un po' complesso ....... sono comunque contento che la tenda rossa venga restaurata e conservata vicino a noi !!!!!!!
RispondiEliminaCiao a tutti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
l' avevo già sentito durante un documentario di Quark su questo naufragio.Non avevo capito però che i fascisti avevano portato via per primo per gettare la colpa su di lui e non sul regime di Mussolini.
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