È uno dei pezzi del progetto Neom, una città del futuro. Trojena sarà la ‘zona montuosa’ di Neom, città alimentata a energia rinnovabile. Del complesso faranno parte strutture idonee per ben 100 attività sportive, non solo per la neve, ma anche acquatiche e di mountain bike.
lunedì 28 luglio 2025
Trojena, città sportiva del futuro
lunedì 21 luglio 2025
Automobilisti contro Ciclisti
Le persone tendono a resistere ai cambiamenti, anche quando sono necessari. Questa resistenza si manifesta in conflitti tra ciclisti e automobilisti, distratti dalle vere cause, come la dipendenza dall’auto. In Italia ci sono quasi 40 milioni di auto, e gli incidenti stradali causano ogni anno migliaia di morti e feriti. Tuttavia, il dibattito spesso minimizza le responsabilità degli automobilisti e punta il dito contro i ciclisti.
Un altro problema è il linguaggio: espressioni come “auto investe ciclista” deresponsabilizzano chi guida, mentre la narrazione mediatica tende a colpevolizzare i ciclisti. Per cambiare, servono non solo piste ciclabili, ma una nuova mentalità che metta al centro le persone, non i mezzi che usano. Londra, per esempio, ha iniziato a parlare di “persone che usano la bici” o “persone che guidano”, evitando di creare conflitti tra categorie.
Le abitudini possono cambiare, come dimostra Amsterdam, che negli anni ’70 era piena di traffico, ma oggi è una città a misura di bicicletta. Il cambiamento richiede nuove infrastrutture, scelte politiche coraggiose e un diverso modo di comunicare, per costruire città più vivibili e sostenibili per tutti.
lunedì 14 luglio 2025
Le emissioni di CO₂ continuano a crescere
L'economia mondiale continua a crescere, specialmente nei paesi in via di sviluppo e quindi aumenta la domanda di energia spesso soddisfatta con combustibili fossili, che sono ancora largamente utilizzati. Nonostante la crescita delle energie rinnovabili, il carbone, il petrolio e il gas naturale rappresentano ancora la maggior parte dell'approvvigionamento energetico globale. Gli impegni dei paesi per ridurre le emissioni non sono sempre rispettati o risultano insufficienti per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C o 2°C rispetto ai livelli preindustriali come stabilito a Parigi. Inoltre l'espansione urbana e il miglioramento delle condizioni economiche in molte aree del mondo aumentano il consumo di energia.
Dati recenti indicano che le emissioni globali di CO₂ provenienti dalla combustione di combustibili fossili sono cresciute anche nel 2023, sebbene con un ritmo più lento rispetto al passato, grazie alla maggiore diffusione di energie rinnovabili e all'efficienza energetica specie nei paesi più sviluppati.
E’ necessario continuare a sviluppare le energie rinnovabili: solare, eolico, idroelettrico e nucleare possono sostituire i combustibili fossili. Migliorare l’efficienza energetica e riducendo il consumo energetico nei settori industriali, dei trasporti e delle abitazioni. Provvedere al rimboschimento, gli alberi catturano CO₂ dall'atmosfera, sviluppare tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.
lunedì 7 luglio 2025
L'orbita geostazionaria
Questa orbita si trova a una distanza di circa 35.786 chilometri dalla superficie terrestre, lungo l'equatore. A questa altitudine, la velocità di rotazione del satellite è tale da farlo muovere in sincronia con la rotazione della Terra, completando un'orbita in 24 ore, esattamente come la Terra impiega per compiere una rotazione completa sul suo asse.
L'orbita geostazionaria è utilizzata principalmente per le comunicazioni satellitari, la televisione via satellite, la meteorologia e altre applicazioni che richiedono che un satellite sia in una posizione fissa rispetto alla Terra. Poiché il satellite mantiene la stessa posizione nel cielo, le antenne a terra possono essere orientate verso un punto fisso, semplificando le operazioni di comunicazione.
Dato il valore strategico e commerciale, fin dal 1976 con la Dichiarazione di Bogotà, otto stati a cavallo dell’equatore, Brasile, Equador, Colombi, Indonesia, ecc., rivendicano la proprietà di tale orbita ma fino ad oggi, nessun altro stato ha riconosciuto tale supremazia. Anche perché un altro trattato del 1967 dichiara patrimonio dell'umanità tutte le risorse poste nello spazio.
Ad oggi in satelliti in orbita geostazionaria sono circa 900.