Il suolo ci fornisce un ecosistema sul quale si basa la nostra sopravvivenza e svolge numerose funzioni vitali per il benessere dell’ambiente:
- è la base indispensabile per l’attività agricola e forestale;
- la regolazione del ciclo idrologico (immagazzinamento dell’acqua, riduzione del dilavamento, ricarica delle falde);
- è habitat per gli organismi viventi e supporto alla biodiversità;
- regola il clima;
- è accumulo e riciclo di nutrienti;
- deposito di carbonio fonte di materie prime
Il consumo di suolo è dovuto principalmente all’aumento delle aree insediative, industriali, commerciali
e delle infrastrutture. Nel 1950 in
Italia il terreno impermeabilizzato rappresentava meno del 3% della superficie
nazionale, mentre nel 2017 è diventato
quasi l’8%, con una crescita di 2 metri quadrati al secondo. La
superficie urbanizzata totale è un’area pari alla superficie della Regione
Toscana.
La regione più colpita è la Lombardia (13% del suolo
regionale consumato), seguita dal Veneto (12%) e dalla Campania (10%). Il fatto
che l’Italia sia soggetta ad un alto rischio idrogeologico è direttamente
collegato a questo fenomeno. Il suolo impermeabilizzato non assorbe l’acqua
delle piogge che finisce direttamente
nei fiumi che si ingrossano e non sono più trattenuti dagli argini.
Il suolo si comporta da regolatore termico: le superfici cementificate
o asfaltate immagazzinano e sprigionano molto calore nei mesi estivi,
diversamente da quelle coperte da vegetazione, che, grazie
all’evapotraspirazione delle piante, garantiscono un abbassamento di
temperatura.
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