L’evoluzione dei distributori in realtà è già in atto, e potremmo dire orgogliosamente che l’Italia è stato uno dei Paesi che ha iniziato prima. ENI, grazie l’acquisizione della società per la ricarica di auto elettriche Be Charge, ha già visto molti dei suoi distributori dotarsi di colonnine ad alta potenza. Ancor prima, Q8 ha stretto un accordo con Enel X, tanto che oggi sono molte le stazioni di servizio del colosso kuwaitiano che dispongono di una o più colonnine multipresa dell’operatore energetico italiano.
In alcuni casi la conversione è volontaria con operatori del settore petrolifero che, di loro iniziativa, si sono dotati di colonnine. In altri casi, invece, è forzata. A Milano l’amministrazione comunale ha provato a forzare i distributori a dotarsi di colonnine nei prossimi anni, e lo stesso in Germania, dove è stata approvata una legge che costringe gli operatori ad offrire anche strutture di ricarica per i veicoli elettrici.
Per quanto la direzione presa sia prevalentemente quella dell’elettrico, sappiamo che non è l’unica scelta ecologica. Nel futuro potrebbero esserci l’idrogeno e i biocarburanti, e questa potrebbe essere un’opportunità in più. Sempre Eni, molto avanti sull’idrogeno, ha iniziato un programma di infrastrutture che è partito da Mestre (Venezia), ma in generale è possibile che le stazioni di benzina e diesel possano evolversi in distributore di idrogeno, soprattutto se consideriamo che il modo di rifornirsi è molto simile e ha la stessa velocità, a differenza della lentezza della ricarica elettrica.
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