giovedì 7 aprile 2022

Crisi energetica e dipendenza dal gas russo


Isolamento termico degli edifici ed elettrificazione dei consumi per il riscaldamento domestico sono per Legambiente la soluzione da attuare subito per ridurre i consumi di gas, e quindi anche la dipendenza da quello russo, per diminuire le emissioni climalteranti migliorando la qualità dell’aria e per alleggerire il costo della bolletta. Se il nostro Paese percorresse contemporaneamente queste due strade, intervenendo ogni anno sul 3% delle costruzioni, passando da un consumo medio per il riscaldamento di 136 kWh/m2/anno a circa 50 kWh/m2/anno e sostituendo le caldaie a gas con caldaie elettriche (pompe di calore) i consumi di gas si potrebbero ridurre nel giro di tre anni di oltre 5 miliardi di metri cubi all’anno per arrivare al 2030 a ben 12 miliardi di metri cubi, pari alle importazioni dalla Russia e con risparmio di 22 milioni di tonnellate di C02.

Nella nostra Penisola il 65% delle abitazioni utilizzano caldaie a gas per il riscaldamento. L’attuale crisi  ha messo in evidenza la fragilità di un sistema energetico largamente basato sulle importazioni di gas. Tutti i paesi europei e le città stanno cambiando rotta, anche l’Italia ha tutto l’interesse a scegliere questa strada vietando l’utilizzo del gas il prima possibile, come hanno già fatto Francia, Irlanda, Belgio.

Gli occhi sono tutti puntati sulla Sardegna che potrebbe diventare uno dei laboratori più interessanti. La Sardegna è ad oggi l’unica regione italiana non ancora collegata alla rete nazionale del gas. Questa condizione deve essere sfruttata come un’opportunità per sperimentare gli effetti delle azioni di elettrificazione, mettendo in abbinamento l’isolamento degli edifici, l’installazione delle pompe di calore e la produzione di energia solare ed eolica. La Sardegna può puntare ad essere la prima isola green del mediterraneo, puntando su efficienza e rinnovabili, riqualificazione edilizia.

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