venerdì 29 aprile 2022

I satelliti Starlink permettono all'Ucraina di accedere a Internet

Il conflitto tra Russia e Ucraina è senza dubbio il più tecnologico mai combattuto per il ruolo determinante di Internet, dei social media che permettono di ricevere in tempo reale immagini e storie dai campi di battaglia.

Non è un caso che tra le prime infrastrutture prese di mira dall'esercito di Putin ci siano state le centrali telefoniche, le antenne per la Tv, la telefonia mobile e le connessioni a Internet: un Paese e un esercito senza comunicazioni, infatti, fanno molta fatica a organizzare difesa e resistenza.

Eppure qualche giorno la Guardia Nazionale Ucraina, asserragliata da giorni dentro l'acciaieria di Mariupol, è riuscita a comunicare con un giornalista del New York Times raccontando la sua storia e inviando un breve filmato.

Come può esistere una  connessione a Internet funzionante a Mariupol? Tutto merito dei satelliti Starlink di Elon Musk, che da qualche settimana stanno garantendo l'accesso alla Rete alla popolazione ucraina in gran parte del Paese.

Fino ad ora non avevamo capito fino in fondo l’utilità dei satelliti che Space X sta mettendo in orbita e che a volte vediamo in cielo in fila comei re magi. Lo scorso 26 febbraio, due giorni dopo l'invasione russa, l’Ucraina aveva invitato un appello via Twitter a Elon Musk, invitandolo a mettere a disposizione della popolazione colpita dalla guerra la rete di satelliti per telecomunicazioni Starlink. Musk aveva immediatamente risposto dicendo che la rete Starlink era già attiva in tutta l'Ucraina, e che SpaceX avrebbe inviato le antenne e i terminali necessari per garantire la connettività.

Come funziona Starlink? Prevede il lancio di migliaia di piccoli satelliti per telecomunicazioni così da formare una fitta rete tutto attorno alla Terra. L'idea è che sopra le nostre teste ci sia sempre almeno un satellite in grado di garantire la connessione a Internet. Il sistema però, per funzionare, ha bisogno di una piccola infrastruttura formata da una parabola e da uno speciale router.

All'inizio della guerra l'Ucraina non era completamente coperta dal servizio Starlink, ma nel giro di pochi giorni l'azienda di Musk ha accelerato l'accensione dell'infrastruttura. Di certo, si tratta di uno dei progetti più ambiziosi del miliardario americano.

Qui puoi trovare la data e l'ora dei passaggi dei satelliti in cielo.

mercoledì 27 aprile 2022

Samantha Cristoforetti torna in orbita

Al  Kennedy Space Center della NASA in Florida, 9:52 ora italiana, il razzo Falcon 9 di SpaceX si è staccato dalla piattaforma di lancio ed è decollato con il suo preziosissimo carico, cioè la navetta Crew Dragon (battezzata per l'occasione "Freedom") con a bordo i 4 astronauti della "Crew-4", l'equipaggio che comprende anche l'astronauta italiana Samantha Cristoforetti.

La missione si chiama Minerva, e sarà la seconda di lunga durata per la nostra "AstroSamantha", che nella Stazione spaziale internazionale era già stata una prima volta nel 2014, in occasione della missione Futura. Samantha Cristoforetti sarà accolta sulla Stazione Spaziale dal collega astronauta dell'ESA Matthias Maurer e avrà un breve passaggio di consegne in orbita prima che Matthias ritorni sulla Terra con l'equipaggio Crew-3.

Durante la sua missione, l'astronauta italiana ricoprirà il ruolo di capo del segmento orbitale statunitense, assumendo la responsabilità di tutte le operazioni all'interno dei moduli e dei componenti statunitensi, europei, giapponesi e canadesi della Stazione Spaziale. Supporterà circa 35 esperimenti europei e molti altri internazionali in orbita.

Samantha Cristoforetti ha al suo attivo diversi primati nella sua carriera di volo spaziale. È stata la prima astronauta a preparare una tazza di caffè nello spazio, la sua missione Futura del 2014 è stata la più lunga missione spaziale europea, con 199 giorni, finché non è stata superata 6 anni dopo dalla missione Alpha di Thomas Pesquet, inoltre la Cristoforetti è stata anche la prima astronauta a tenere un blog durante l'addestramento e la missione, dove ha condiviso esperienze e aggiornamenti che sono ancora consultabili online.

A proposito: in occasione della missione Minerva, Samantha sarà la prima astronauta in assoluto a condividere contenuti "spaziali" sulla piattaforma di social media TikTok, rendendoli disponibili a un pubblico più ampio. Potete seguire anche voi la prima… tiktoker spaziale, qui: https://www.tiktok.com/@astrosamantha.

Segui QUI le fasi di lancio

sabato 16 aprile 2022

Inquinamento e povertà

Il problema dell'inquinamento è strettamente collegato con quello della povertà e del sottosviluppo. Molti dei paesi più poveri al mondo sono caratterizzati da elevati livelli di inquinamento dell'ambiente. La povertà determina spesso un aumento dei rischi ambientali a danno delle popolazioni. Un paese povero è spesso caratterizzato da condizioni igienico-sanitarie scarse, dove l'acqua non è potabile e dove la capacità di tutelarsi di fronte alle minacce provenienti da sostanze inquinanti è generalmente di molto inferiore rispetto a quella dei paesi più ricchi e sviluppati. Inoltre, la capacità di questi paesi di produrre l'energia "pulita" necessaria a sostenere processi industriali e di urbanizzazione sostenibili per la popolazione più povera è quasi inesistente. I poveri dipendono infatti da fonti di energia "sporche" per cucinare e riscaldarsi e lo stesso dicasi dei carburanti utilizzati per i mezzi di traporto utilizzati.

L'Africa subsahariana è l'area al mondo dove vi è la maggior concentrazione di poveri in termini relativi: il 40% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno. La maggior parte della popolazione rurale in Africa subsahariana dipende da mezzi di produzione dell'energia di tipo tradizionale, in genere legname, la cui combustione è alla base di un significativo incremento dell'inquinamento ambientale e dei relativi danni alla salute. Si tratta di un paradosso , se si considera che buona parte dei paesi africani è dotato di risorse idriche tali da poter sviluppare energia elettrica in maniera adeguata e sostenibile al fabbisogno di una percentuale elevata dei loro cittadini. Tuttavia, la persistente instabilità politico-militare, l'assenza di adeguati investimenti infrastrutturali e la cattiva gestione delle risorse pubbliche da parte dei governi di molti paesi africani non hanno favorito lo sviluppo.

Tuttavia, il tema dell'inquinamento non è un problema solo dei paesi più poveri. Il Ghana, ad esempio, è uno degli Stati africani portato ad esempio per la significativa crescita economica che ne ha caratterizzato almeno gli ultimi 15 anni. Il reddito pro capite dei ghanesi è almeno 5 volte maggiore dei paesi più poveri dell'Africa occidentale. Tuttavia, anche in Ghana il tema l'inquinamento ambientale costituisce una piaga dal notevole impatto in termini igienico-sanitari. La discarica della capitale, famosa per il riciclo delle apparecchiature elettroniche, è stata classificata fra i 10 luoghi più inquinati al mondo.

GUARDA IL VIDEO SULLA DISCARICA DI AGBOGBLOSHIE



giovedì 7 aprile 2022

Crisi energetica e dipendenza dal gas russo


Isolamento termico degli edifici ed elettrificazione dei consumi per il riscaldamento domestico sono per Legambiente la soluzione da attuare subito per ridurre i consumi di gas, e quindi anche la dipendenza da quello russo, per diminuire le emissioni climalteranti migliorando la qualità dell’aria e per alleggerire il costo della bolletta. Se il nostro Paese percorresse contemporaneamente queste due strade, intervenendo ogni anno sul 3% delle costruzioni, passando da un consumo medio per il riscaldamento di 136 kWh/m2/anno a circa 50 kWh/m2/anno e sostituendo le caldaie a gas con caldaie elettriche (pompe di calore) i consumi di gas si potrebbero ridurre nel giro di tre anni di oltre 5 miliardi di metri cubi all’anno per arrivare al 2030 a ben 12 miliardi di metri cubi, pari alle importazioni dalla Russia e con risparmio di 22 milioni di tonnellate di C02.

Nella nostra Penisola il 65% delle abitazioni utilizzano caldaie a gas per il riscaldamento. L’attuale crisi  ha messo in evidenza la fragilità di un sistema energetico largamente basato sulle importazioni di gas. Tutti i paesi europei e le città stanno cambiando rotta, anche l’Italia ha tutto l’interesse a scegliere questa strada vietando l’utilizzo del gas il prima possibile, come hanno già fatto Francia, Irlanda, Belgio.

Gli occhi sono tutti puntati sulla Sardegna che potrebbe diventare uno dei laboratori più interessanti. La Sardegna è ad oggi l’unica regione italiana non ancora collegata alla rete nazionale del gas. Questa condizione deve essere sfruttata come un’opportunità per sperimentare gli effetti delle azioni di elettrificazione, mettendo in abbinamento l’isolamento degli edifici, l’installazione delle pompe di calore e la produzione di energia solare ed eolica. La Sardegna può puntare ad essere la prima isola green del mediterraneo, puntando su efficienza e rinnovabili, riqualificazione edilizia.

venerdì 1 aprile 2022

EXPO - Esposizioni Universali

La storia delle esposizioni universali inizia nel 1851 quando l'Inghilterra decide di ospitare un’ Expo che mostri la sua potenza industriale. Da allora sono state in tutto 34 le esposizioni universali, le prime 22, prima del 1933, sono definite storiche.

Alla prima Expo di Londra, chiamata Grande esibizioni dei lavori dell'industria di tutte le nazioni, manca l'Italia, non ancora diventata nazione, ma ci sono il Granducato di Toscana e lo Stato pontificio. L'evento - per cui gli inglesi costruiscono il Crystal Palace, un edificio di vetro e ferro che verrà distrutto dal fuoco il 30 novembre 1936 - è un grande successo. I visitatori sono oltre sei milioni e i guadagni consentono di far partire i lavori per il Victoria & Albert Museum, per il Museo della Scienza e il museo di Storia naturale di Londra.

Quattro anni dopo, nel 1855, è la volta di Parigi, poi la manifestazione torna a Londra, fra le novità il caucciù utilizzato per fabbricare gomma. Nel 1867 di nuovo Parigi che conquista circa 15 milioni di visitatori, mettendo in mostra, fra l'altro, gli ascensori Otis e segnando la comparsa sulla Senna dei bateaux mouches per i turisti. Nel 1873 l'esposizione è ospitata a Vienna nella zona del Prater.

Nel 1876 per la prima volta sono gli Stati Uniti ad organizzare l'Expo, a Philadelphia, in una edizione con circa 11 milioni di visitatori che ha segnato, fra l'altro, la presentazione al grande pubblico del ketchup e due anni dopo, nel 1878, l'Expo torna a Parigi: i visitatori possono ammirare il fonografo di Edison e anche la testa della Statua della Libertà, che ora svetta a New York. Poi Melbourne in Australia e otto anni dopo Barcellona in Spagna.

Nel 1889 l’Expo forse più famosa di tutte, visitata da 32 milioni di persone. Per il centenario della rivoluzione francese gli organizzatori approvano la costruzione di una torre in ferro di 324 metri, la torre Eiffel, che doveva essere smontata dopo la manifestazione ed è ancora oggi simbolo di Parigi e della Francia.

Nel 1893 l'Expo si trasferisce negli Stati Uniti, a Chicago, per celebrare i quattrocento anni dalla scoperta dell'America. I visitatori sono oltre 20 milioni, gli edifici costruiti molteplici, fra questi la prima ruota panoramica in metallo del mondo. Fra le invenzioni in mostra una cucina elettrica con lavapiatti, il primo tapis roulant e anche il rullino per la macchina fotografica inventato dalla Kodak.

Nel 1900 a Parigi i visitatori  possono fra l'altro apprezzare il cinematografo dei fratelli Lumière. Ancora oggi la città porta i segni di questa esposizione, in vista della quale sono stati costruiti la Gare de Lyon, la Gare d'Orsay (che ora ospita il musée d'Orsay), il Petit Palais, il Grand Palais e anche il ponte Alessandro III.

Nel 1904 la manifestazione si tiene a Saint Louis per celebrare i cento anni dall'acquisto della Louisiana da parte degli Stati Uniti. Vengono presentati il telegrafo senza fili,  gli hot dog e lo zucchero filato.

Nel 1906 tocca all'Italia con una esposizione a Milano dedicata ai trasporti  in cui si celebra il traforo del Sempione, che ha permesso il collegamento diretto in treno fra Milano e Parigi. Ancora oggi si possono vedere alcune delle eredità lasciate dall'Expo come il parco Sempione, e l'acquario civico, uno dei 225 nuovi edifici costruiti per l'occasione.

Nel 1911 è la volta di Torino per i cinquant'anni dell'unità d'Italia: fra gli eventi dell'esposizione l'inaugurazione del campo volo di Mirafiori con la Gara d'aviazione Roma-Milano. Nel 1915 a San Francisco nel 1915 per celebrare il completamento del canale di Panama.

Nel 2000 Expo arriva in Germania ad Hannover, nel 2010 a Shanghai, per l'edizione dei record, 73 milioni di visitatori, nel 2015 è la volta di Milano, nel 2020 toccava a Dubai, ma a causa della pandemia si è svolta quest’anno, conclusa ieri 31 marzo.

I 15 padiglioni più belli di Dubai 2020 (2022)