mercoledì 10 luglio 2019

Potremmo ricoprire di alberi un'area estesa quanto gli Stati Uniti


Secondo un recente studio - il primo a prevedere quanti nuovi alberi la Terra potrebbe ospitare, dove potrebbero essere piantati, e con quali effetti - l'area disponibile alla riforestazione è più estesa di quanto si pensasse, e le nuove piante potrebbero arrivare a tagliare i livelli di CO2 in atmosfera del 25%, riportandoli a concentrazioni che non si vedevano da più di un secolo.
Per i ricercatori del Politecnico  di Zurigo, l'attuale estensione delle foreste potrebbe aumentare di 1/3 senza togliere spazio alle città o ai campi coltivati, fino a riforestare un'area grande come gli USA, o più estesa del Brasile.  Si tratterebbe di destinare a nuove foreste terreni oggi degradati, attualmente poco utili dal punto di vista ecologico.
Una volta mature, le nuove foreste potrebbero catturare 205 miliardi di tonnellate di carbonio, i due terzi delle 300 miliardi di tonnellate "extra" immesse in atmosfera dalle attività umane dalla Rivoluzione Industriale in poi.
I ricercatori hanno calcolato la percentuale naturale di copertura forestale nel mondo (dalla tundra alle foreste pluviali equatoriali) analizzando 80 mila foto satellitari ad alta risoluzione di distese di alberi ancora "sane", non devastate dall'attività umana.
Sono quindi riusciti a prevedere dove le condizioni ambientali e la lontananza dall'uomo potrebbero consentire di piantare nuovi alberi. Senza toccare le aree urbane, le zone agricole e gli alberi già esistenti, il nostro pianeta potrebbe avere nuove foreste per 0,9 miliardi di ettari.  Se invece destinassimo a questo scopo anche parte dei territori delle città e degli attuali terreni agricoli, si potrebbero aggiungere  ancora 0,7 miliardi di ettari.
Se vogliamo rimanere entro quel grado e mezzo di riscaldamento dall'era pre-industriale auspicato dagli Accordi di Parigi, anche tagliando le emissioni di trasporti e produzione energetica, servirebbe un miliardo di ettari extra di foreste per assorbire parte delle emissioni che già respiriamo. Il nuovo studio ci dice che, volendo, è possibile.

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