mercoledì 8 novembre 2017

Decalogo Basta Bufale

La presidente della camera, Laura Boldrini e la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, provano a spiegare come la circolazione di notizie non verificate possa "creare rischi per la società o diventare pericolosa per le persone". Possa "spaventare, diffamare, umiliare, istigare all'odio e alla violenza, creare angoscia inutile". E possa - storia recente negli Stati Uniti - influire su un esito elettorale.
Le tre leggi fondanti del Decalogo Boldrini sono:

  1. condividi solo le notizie che hai verificato
  2. usa gli strumenti di internet per verificare le notizie
  3. chiedi le fonti e chiedi le prove

Il decalogo no-fake, in verità, per ora ha otto punti all'attivo: gli ultimi due arriveranno dopo le discussioni con gli studenti e i suggerimenti che potranno salire dal basso attraverso una piattaforma online di prossima apertura.
Alla voce "Condividi solo notizie che hai verificato" si legge: "Chi mette in giro storie false, e magari trae guadagno dalla loro circolazione, conta sul nostro istinto a condividerle, senza rifletterci troppo. O sul fatto che siamo portati a credere che una notizia sia vera solo perché ci arriva da qualcuno che conosciamo. Non contribuite alla circolazione incontrollata di informazioni scorrette. Resistete alle catene e non fatevi imbrogliare".
Si devono usare gli strumenti che la stessa rete offre per fare le verifiche opportune: cercare informazioni su chi pubblica, per esempio, verificare se si tratta di una fonte autorevole o no. "Guarda bene il nome del sito, magari è la parodia di un altro più famoso". Si possono controllare l'autenticità e la data delle foto usando i motori di ricerca. "Cerca un nome citato su siti autorevoli, giornali e tv di qualità". E poi, punto tre, "chiedi le fonti e le prove". Concretamente: "Guarda se la notizia indica le date e i luoghi precisi in cui avvengono i fatti. Se non lo fa, forse è sbagliata".
La ministra Fedeli dice: "Gli studenti non devono essere consumatori passivi di tecnologia, ma diventare produttori consapevoli di informazione e conoscenza. 

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