La situazione oggi appare più grave di quanto il MIT avesse predetto. Dai dati pubblicati annualmente dalla BP (British Petroleum) si rileva che la quantità di petrolio utilizzata dal 1965 al 2004 è di 116 miliardi di tonnellate, le riserve ancora disponibili nel 2004 sono valutate in 162 miliardi di tonnellate.
Con questi valori si può facilmente calcolare che, escludendo i nuovi giacimenti che saranno scoperti nei prossimi anni, è già stato consumato il 42% delle riserve inizialmente disponibili, in altre parole si avvicina il momento del raggiungimento del "picco" dell'estrazione. Secondo la BP, il petrolio disponibile è sufficiente per circa 40 anni a partire dal 2000, supponendo di continuarne l'estrazione al ritmo attuale, quindi senza tenere conto della continua crescita della domanda mondiale, che si colloca intorno al 2% annuo. Ma al momento dell'estrazione dell'ultima goccia di petrolio, l'umanità dovrà già da tempo aver smesso di contare su questa risorsa, in quanto man mano che i pozzi si vanno esaurendo la velocità con cui si può continuare ad estrarre decresce, costringendo a ridurre i consumi o utilizzare altre fonti energetiche.
Altre fonti comunque collocano il picco molto più vicino a noi.
Il rapporto 2008 dell’IEA (International Energy Agency) parla di picco fra 3-4 anni per i paesi non OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) e del 2020 per i paesi OPEC. E’ noto che passato il picco il prezzo comincerà incessantemente a crescere perché l’offerta non potrà sostenere la domanda. A parte il momento attuale di crisi economica, la domanda di energia negli ultimi anni è cresciuta mediamente del 2% all’anno. Se non si corre ai ripari i costi economici e sociali del picco saranno altissimi.
non è bello pensare che tutti i produttori di petrolio pensino solo al profitto anzichè pensare alla Terra e al futuro. Anche perchè le energie alternative diventeranno un grande affare che produrrà enormi guadagni.
RispondiEliminaE' proprio questo che non riesco a capire.
RispondiEliminaAnche se non per amore del pianeta e dei nostri figli che dovranno abitarlo, perchè pochi capiscono che le energie alternative sono il business del futuro