Il 23 e 24 maggio scorsi la Regione Piemonte ha indetto un importante convegno sull'energia. Lo scopo era quello di fare il punto sulla situazione energetica del Piemonte e prendere con serietà gli impegni proposti dall'Unione Europea. Vi propongo il manifesto (semplificato in alcuni passaggi).
L’energia è indispensabile alla vita degli uomini, è un diritto che deve essere garantito a tutti: a chi si affaccia oggi a nuove opportunità di sviluppo e a chi ne è ancora escluso. La sua produzione, consumo e distribuzione è però oggi fonte d’ingiustizie, conflitti, ragione di povertà e di disagio sociale.
Produrla, usarla e distribuirla con intelligenza, non sprecarla, è innanzitutto un fatto di equità e giustizia verso l’ambiente e verso l’umanità, quella più giovane e povera in particolare.
Finora così non è stato. In poco più di 150 anni abbiamo consumato un patrimonio naturale, il petrolio e i combustibili fossili, accumulato in un lento processo naturale durato centinaia di migliaia di anni. Lo abbiamo concentrato in poche mani, con gravi rischi per la pace sul pianeta.
Così non può più essere. Dobbiamo cambiare, far venir meno le ragioni di tanti conflitti, cominciare a renderci indipendenti dal petrolio. Tutti insieme, unendo le nostre forze. Per condividere un benessere sobrio ma distribuito in modo più equo; per costruire un sistema in cui il consumo delle risorse naturali, della terra e dell’energia sia commisurato alla capacità del pianeta di rigenerare risorse che non sono infinite.
Questo scenario futuro che contiene rischi e preoccupazioni porta in sé grandi opportunità. La conoscenza, la tecnologia, la ricerca ci forniscono un grande aiuto, ci aprono straordinarie occasioni di creare nuovo valore e ricchezza, nuove imprese e lavoro, rispettando delicati equilibri ambientali che una volta alterati è impossibile ricostruire.
Oggi è possibile pensare di passare da un mondo in cui pochi producono e dettano regole e prezzi, a un modello di rete diffusa, di democrazia dell’energia, in cui ciascuno di noi preleva e produce al tempo stesso.
Ma la scienza da sola non è sufficiente. Per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio occorre un impegno collettivo straordinario, quotidiano, fatto di comportamenti, regole, strumenti coerenti con questa sfida epocale.
Il Piemonte ha deciso di raccogliere questa sfida, investendo sulle energie rinnovabili, sul risparmio e le tecnologie sostenibili per assicurare un futuro ai nostri figli, per non consumare risorse inutilmente, ma anzi per cogliere le possibilità che questa sfida apre, con un impegno corale di tutti, dell’intera collettività.
Un impegno, articolato in dieci punti, che ciascuno di noi prende da qui al 2020:
- a condividere concretamente gli obiettivi fissati dall’Unione europea: + 20% di produzione da fonti rinnovabili, - 20% di emissione di gas serra, + 20% di risparmio energetico, +10% di biocarburanti ricavati non da fonti alimentari, ma da cellulosa e residui legnosi, mantenere i boschi produce energia e fa bene ai boschi;
- a prendere le nostre decisioni considerando attentamente gli effetti che produrranno sul clima e il consumo di energia;
- a scrivere regole semplici e trasparenti per promuovere le fonti energetiche rinnovabili e il risparmio energetico, per rimuovere le barriere burocratiche che spesso causano ritardi e difficoltà nell’adozione di soluzioni energeticamente efficienti;
- a progettare le nostre case e i luoghi di lavoro con criteri nuovi, per autoprodurre calore ed energia, per il risparmio dell’energia, dell’acqua, dei materiali in un equilibrio capace di garantire ai cittadini comfort, qualità e rispetto ambientale;
- a promuovere processi di lavorazione a basso contenuto di energia, sostenendo la ricerca e favorendo il risparmio e l’autoproduzione energetica nei luoghi di produzione;
- a promuovere l’uso dei mezzi pubblici di trasporto, e di veicoli non inquinanti, ad alta efficienza energetica e che sfruttano fonti rinnovabili, migliorando le reti infrastrutturali, sviluppando l’uso dei tram, dei treni, delle metropolitane;
- a sostenere la produzione agricola piemontese attenta ai valori e alle risorse ambientali; a favorire i prodotti locali e di stagione riducendo costi e impatto ambientali del trasporto dei prodotti agricoli da un punto all’altro del mondo;
- a far si che i produttori di energia da fonti tradizionali s'impegnino a convertire una quota pari al 20% della loro produzione globale;
- a sostenere la scuola, l’università, il mondo educativo in generale perché è lì che si costruisce una diversa consapevolezza collettiva, fin dai primi anni della scuola elementare, per crescere i nostri giovani in una cultura energeticamente più sobria razionale e giusta; a sviluppare una formazione tecnica dei lavoratori e delle imprese improntata allo sfruttamento delle energie rinnovabili e del risparmio energetico;
- ridurre il divario energetico che punisce i più poveri e svantaggiati e dare possibilità a tutti di prelevare e immettere energia attraverso una rete aperta e diffusa in cui tutti possiamo essere consumatori e produttori al tempo stesso.
Uniamo le energie perché ciò accada. FACCIAMOLO TUTTI, facciamolo adesso.