Marconi fu un gigante: come inventore e come imprenditore.
Una via di mezzo fra Steve Jobs ed Elon Musk: la Marconi Company, fondata a
Londra quando aveva 23 anni, era come la Apple o la Tesla dell’epoca. È stato
il primo a collegare l’Europa e il continente americano senza fili; uno dei
fondatori della mitica BBC; l’uomo che venne universalmente indicato quale vero
salvatore dei superstiti del Titanic, visto che aveva appena inventato il
telegrafo senza fili che consentì di trasmettere l’SOS dopo l’impatto con
l’iceberg.
E però in Italia quasi ce ne vergogniamo. Il motivo è
chiaro: Guglielmo Marconi era iscritto al partito fascista e ha avuto rapporti
con Mussolini fino alla morte. Questa sua scelta ha reso complicato celebrarlo
anche perché il suo compleanno cade proprio il 25 aprile, giorno della
Liberazione. Era iscritto per convinzione e o per convenienza? Si sa, era un
imprenditore, gli affari dovevano continuare: gli studiosi sono divisi sul suo
essere fascista convinto o per opportunità. Era certamente un conservatore, non
un antifascista e non rinnegò mai nulla. Mussolini non si fidava di nessuno e
faceva controllare dalla polizia segreta moltissime persone, anche Marconi. Cercò
anche di aiutare la figlia di Heinrich Hertz (il padre delle onde
elettromagnetiche che ispirò la sua invenzione) fuggita in Inghilterra per
motivi razziali.
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