E’ un fenomeno che ha preso il via già molto tempo fa quando
l’aumento del volume di traffico ha imposto alle case automobilistiche la
questione sicurezza. E sicurezza vuol dire dimensioni e struttura, a scapito
del volume abitabile. Da lì è iniziata la ricerca verso monoscocche che fossero
più sicure in caso d’urto.
La monoscocca è la struttura portante delle auto moderne, è
fatta di pezzi deformabili nella parte anteriore e posteriore e di parti rigide
sui lati, dove sono seduti i passeggeri. Le case si resero conto che bisognava
fare monoscocche più robuste per stare nei parametri europei.
Ma non è soltanto l’aspetto sicurezza ad aver fatto
lievitare nel tempo le misure delle automobili. Dopo il boom economico la
popolazione stessa inizia a crescere in altezza. La generazione degli anni 80
supera di almeno 10 centimetri quella dei propri padri, fenomeno che prosegue
ancora adesso.
E poi c’è una questione di immagine. Negli anni 90 le case
hanno intuito che maggiori erano le dimensioni del veicolo e maggiore era
l’immagine che il guidatore offriva di se stesso. È iniziata l’era dei Suv, dove a lunghezza e a
larghezza si è aggiunta anche l’altezza, per dominare la strada rispetto agli
altri. Anche i volumi interni sono cresciuti, sebbene non in proporzione
rispetto alla carrozzeria: sono stati realizzati sedili più comodi ed
elettrificati, sono stati installati più airbag.
Si tratta di un vero e proprio paradosso; le strade hanno larghezza
sempre uguale, abbiamo assoluta necessità di ridurre le emissioni di CO2 e
aumentare la gamma di veicoli elettrici che dovrebbe invitare i produttori a
realizzare soluzioni più compatte, leggere e agili. Le batterie pesano e avere
una massa importante da spostare va ad gravare sulle prestazioni.