lunedì 11 dicembre 2023

Com’è possibile che internet sia gratis?

Sta facendo discutere la decisione con la quale l’Autorità per la Privacy ha condannato Facebook al pagamento di quasi 400 milioni di euro per aver creato pubblicità usando i dati personali degli utenti. In pratica si dice che gli utenti dovrebbero poter scegliere se concedere i propri dati per scopi pubblicitari. A tutti è già successo di ricevere pubblicità non casuali, ma su prodotti di nostro interesse: ecco, le informazioni sulla nostra navigazione online sono usate per scopi pubblicitari.

La decisione impone alla nostra attenzione di utenti una questione ormai divenuta evidente: Internet non è gratis e perché funzioni come la conosciamo qualcuno deve pagarla. Chi e come deve essere pagata? Come per qualsiasi altro servizio, a pagare tocca agli utenti anche se fino ad ora abbiamo avuto la sensazione che tutto fosse gratis. In pratica fino ad ora i costi di internet sono stati pagati dalla pubblicità. Nel mondo digitale, tuttavia, l’unica pubblicità che vale è quella distribuita su misura, adattata sulla base di interessi, gusti e propensioni di chi la riceve. Perché questa pubblicità funzioni, naturalmente, è necessario, come si dice in gergo, “profilare i destinatari”  conoscerne abitudini, preferenze e inclinazioni e per farlo è necessario trattare quantità enormi di loro dati personali. È quello che fanno sostanzialmente le grandi società tecnologiche: Google, Facebook, Amazon, … ed è il motivo per cui sono così ricche. Guardano, analizzano, studiano la nostra attività su internet, ci conoscono a fondo, ci inviano pubblicità mirata, che si fanno pagare profumatamente.

L’unico altro modello possibile è: vuoi un servizio? Lo paghi, come paghi il giornale, l’autostrada, l’acqua, la luce, il gas. Fino ad oggi abbiamo avuto l’illusione che non fosse necessario pagare, ci ha spinti ad usare tantissimi servizi immaginandoli gratuiti, se fossero stati a pagamento forse non avremmo iniziato a utilizzarli (parlo sempre di ciò che ci offre internet, informazioni, i social, la navigazione con google maps, una raccolta infinita di immagini e video, …). E in effetti oggi ci sembra strano che qualcuno acquisti ancora il giornale se le notizie le possiamo trovare gratis su internet. 

Abbiamo pagato, senza farci caso, senza accorgercene, senza saperlo o, almeno, senza capirne le implicazioni lasciando che i nostri dati personali fossero raccolti. Naturalmente niente, Internet inclusa, è mai gratis e, come recita una frase ormai divenuta celebre: quando è gratis – o, almeno, quando sembra gratis – il prodotto sei tu.


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