La siccità è una temporanea mancanza d'acqua, con
conseguenti impatti economici, sociali e ambientali negativi causata da carenza
di precipitazioni per un periodo di tempo prolungate, alte temperature.
In Italia ad alto rischio desertificazione (tra il 50 e 70%
del territorio) sono la Sicilia, il Molise, la Puglia e la Basilicata; a
seguire altre sei regioni (Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e
Campania) presentano un medio rischio desertificazione, compresa fra il 30% e
il 50%, mentre altre 7 (Calabria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio,
Lombardia, Veneto e anche Piemonte) un rischio presente ma più moderato.
In Spagna, la desertificazione interessa ormai il 72% del
territorio, in particolare nella zona oggi conosciuta come il "mare di
plastica", cioè l'area delle serre nel sud del Paese, dove viene praticata
un'agricoltura intensiva estrema, con un grande uso dell'acqua di falda. In
Grecia si stima che, entro la fine del secolo, almeno il 70% del territorio
diventerà arido.
L'Onu stima che, nel prossimo futuro, circa 200 milioni di
persone saranno costrette a lasciare le proprie terre verso regioni più
vivibili; tra le cause principali della desertificazione vi è l'estremizzazione
dei fenomeni climatici e conseguentemente l'aridità provocata da fenomeni
siccitosi prolungati, ma anche da precipitazioni brevi e violente, che non irrigano,
ma erodono il primo strato più fertile di suolo sui terreni assetati.
In Italia, siccità straordinarie si stanno ripetendo con
intervalli di tempo sempre più ravvicinati e le analisi dimostrano come ci
vogliano anni per tornare alla normalizzazione del regime dell’acqua.
In Italia il consumo pro capite di acqua potabile resta
molto elevato: si attesta a 215 litri per abitante al giorno, contro la media
europea di 125 litri.
I principali consumi dell'acqua riguardano:
irrigazione 51%,
industriale al 21%,
civile 20%,
energia 5%,
zootecnica 3%.
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