Viaggiare in aereo è inquinante. Troppo. Il governo francese corre ai ripari con un'ecotassa sui biglietti aerei, che finanzierà i trasporti ferroviari a partire dal 2020 su tutti i voli in partenza dal territorio nazionale.
A partire dall’anno prossimo, dunque, tutti i passeggeri dovranno pagare un supplemento che varierà da un minimo di 1,50 euro, se il tragitto è all’interno dell’Unione europea, fino a un massimo di 3 euro per i viaggi intercontinentali. Il sovrapprezzo invece sale ancora per la business class.
Il governo di Parigi prevede di incassare all’incirca 180 milioni di euro ogni anno, che saranno reinvestiti in misure a tutela dell’ambiente, in primis il potenziamento dei trasporti ferroviari.
Se ormai è noto che prendere un aereo è una delle azioni più inquinanti in assoluto, è molto meno chiaro cosa si debba fare per contenere le emissioni e rispettare l’Accordo di Parigi sul clima. Fino a oggi, fatte salve alcune eccezioni come la Svezia, in linea generale il trasporto aereo è rimasto pressoché immune alla tassazione ecologica.
Mentre si discute sul modo giusto per arginare le emissioni, il numero di viaggiatori continua a crescere, spinto dal proliferare delle offerte low cost e dal miglioramento del benessere economico di larghe fasce della popolazione. Nel 2017 oltre 1 miliardo di persone hanno volato in Europa, una cifra in continuo aumento.
la metà dei passeggeri si è spostata all'interno della UE, il 17% con voli nazionali, e il 36 per cento è uscito dai confini europei. Proprio l’aeroporto internazionale di Parigi Charles De Gaulle è al primo posto per i trasporti di merci e al secondo posto per il traffico di persone. A superarlo soltanto lo scalo londinese di Heathrow, che nel 2017 contava 78 milioni di passeggeri.
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