Se ne parla dal 2012 (quando venne approvata la norma che lo poneva fuori legge), ma di fatto si è dovuto attendere fino a oggi perché quel provvedimento passasse dalla teoria alla pratica. Solo oggi, infatti, è stata pubblicata la legge che converte il decreto attuativo contenente non solo l’obbligo, ma anche la sanzione: 2.500 euro minimo per chi continua a utilizzare sacchetti monouso (ma la multa può arrivare fino a 25mila euro).
Alcuni sindaci hanno inviato una lettera (scritta e via mail) a tutti i negozianti del paese. Il sindaco di Sori (Genova) dice: «Ho voluto ricordare loro quello che rischiano in caso di inadempienza, perché molti non erano a conoscenza del decreto – racconta – da parte mia e da parte degli agenti di polizia municipale che sono stati allertati non c’è alcun intento persecutorio. Anzi, tutto il contrario. In questi primi giorni accompagneremo l’applicazione della legge con una campagna di sensibilizzazione. Ma poi arriverà il momento delle sanzioni; diciamo entro un mese. Ovviamente sperando che tutti si siano messi in regola e che nessuno dia più i sacchetti di plastica».
Quelli più a rischio sono i banchi dei mercati. Perché basta fare un giro tra gli ambulanti per scoprire che la stragrande maggioranza hanno ancora l’abitudine di usare il sacchetto non biodegradabile. La precedente fase di confusione, con sacchetti tradizionali addittivati per renderli biodegradabili, non ha aiutato a fare chiarezza.
Oggi sappiamo che si possono usare solo sacchetti di carta, cartone o Mater B, che è appunto la cosiddetta plastica biodegradabile.
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