137 anni fa nasce Ferdinand Porsche, fondatore della celebre casa automobilistica. Le automobili erano il suo destino. Ferdinand Porsche, lo sapeva sin da bambino. Era nato il 3 settembre 1875 in Boemia, nell'allora impero austroungarico ora Repubblica Ceca e fin dalla nascita era cresciuto a pane e motori. Già da ragazzo aiutava il padre nella sua officina meccanica, frequentando le lezioni serali alla Scuola tecnica imperiale di Liberec. A 18 anni riuscì a trovare un lavoro a Vienna, e qui “ proseguì gli studi” intrufolandosi alle lezioni di ingegneria dell'Università ogni volta che gli era possibile.
Per il resto della sua vita continuò la sua formazione direttamente sul campo, disegnando e creando automobili. E i risultati non si fecero attendere: all' Esposizione Universale del 1900 di Parigi, impiegato alla Jakob Lohner & Co, la casa di produzione delle carrozze della famiglia imperiale e dei reali di Inghilterra, Svezia e Romania, presentò la System Lohner-Porsche la prima macchina elettrica. La cui evoluzione, dotata sia di batterie elettriche sia un motore a petrolio della Daimler, sarebbe poi stata la prima automobile ibrida della storia. Ed era appena il 1901.
Da allora il suo astro non fece altro che splendere più intensamente, nonostante i casi della vita e della storia. Venne assunto dalla Daimler, realizzò – su ordine di Adolf Hitler – la prima Volksvagen, il famoso Maggiolino, e poi - grazie al figlio Ferry (Ferdinand Anton) – nel 1948 trasformò la sua azienda di “ consulenza ingegneristica e meccanica” di Stoccarda, in una vera e propria casa automobilistica. Mentre lui era imprigionato in Francia con l'accusa di collaborazionismo con i nazisti, infatti, Ferry lavorava disperatamente per portare avanti gli affari di famiglia e oltre a fornire consulenze e disegni, collaborava anche alla produzione. Insieme, dopo la liberazione di Ferdinand, i due crearono la prima macchina a portare il loro nome: la Porsche 356.
Porsche morì nel 1951 a causa delle conseguenze di un ictus, consapevole di lasciare l'azienda di famiglia in ottime mani: quelle di suo figlio Ferry e di suo nipote, Ferdinand Alexander ( Butzi), che diedero presto vita a quelli che forse sono i più famosi modelli della casa automobilistica di Stoccarda. Nel 1953 il primo creò la 550 Spyder, la stessa su cui James Dean si sarebbe schiantato due anni dopo. Nel 1963, invece, Butzi svelò al mondo la Porsche 901, che subito dopo la sua nascita fu costretta a cambiare nome in 911.
Il cambio di nome fu d'obbligo perché la casa francese Peugeot aveva già registrato tutti i numeri con uno zero in mezzo per i propri modelli. L'imprevisto non turbò nessuno nell'azienda di Stoccarda e soprattutto non compromise affatto il successo del modello. La 911, creata per sostituire la 356 come simbolo della Porsche, è una delle più famose auto sportive mai realizzate, ed è tutt'ora in produzione.
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