L'esistenza di particelle elettriche positive e negative fu teorizzata da Benjamin Franklin nella seconda metà del 1700, ma è a partire da Alessandro Volta che l'uomo ha imparato a conoscere i fenomeni elettrici per sfruttarli a suo vantaggio.
La corrente elettrica che serve a far funzionare una lampadina non è altro che un flusso di elettroni (cariche negative) che dalla centrale elettrica corrono lungo i fili fino a casa nostra. Premere l'interruttore è come aprire un rubinetto e far "scorrere" liberamente gli elettroni che andranno a mettere in funzione gli apparati interni di qualunque elettrodomestico. Ecco perché l'elettricità è così importante per la nostra vita: è una forma di energia molto versatile, si trasporta e si controlla con facilità (basta un filo isolato e un interruttore) e si converte all'istante in luce (lampadina, televisore...), calore (stufa, saldatore, forno a microonde...) o movimento (ventilatore, frullatore, ascensore, treno e auto elettriche...).
La strada aperta da Volta venne presto imboccata da molti altri. Nel 1820, il danese Hans Christian Oersted, scoprì l'elettromagnetismo, cioè il fenomeno per cui una pila di Volta è in grado di far deviare l'ago di una bussola. Un elemento cardine per il futuro delle telecomunicazioni (gli studi di Oersted stanno alla base dell'invenzione della radio) e dei trasporti. Infatti nel 1879, il tedesco Werner von Siemens presenterà al pubblico il primo treno elettrico e, il 18 marzo 1888, il fisico piemontese Galileo Ferraris annuncia la realizzazione del motore elettrico a corrente alternata, che sfrutta proprio i campi magnetici di Oersted. Ferraris non brevetterà mai la sua invenzione per metterla a disposizione di tutti e contribuire gratis al progresso dell'umanità.
Su un versante più casalingo lo sfruttamento dell'elettricità ha inizio con l'invenzione della lampadina elettrica. Già nel 1811 si era scoperto che' alcuni fili metallici, se riscaldati tramite il passaggio di elettroni, si illuminavano. Ma, illuminandosi, bruciavano in pochi attimi. Nel 1841 un inglese pensò di inserire tutto il meccanismo in un bulbo di vetro sottovuoto (senz'aria la combustione non è possibile) e l'idea fu raccolta da Thomas Alva Edison che per primo realizzò una lampadina a incandescenza efficiente, facile da installare ed economica. Le case cominciarono ad essere elettrificate (alcuni quartieri di Manhattan, a New York, servirono come "cavie") e da quel momento ha inizio una vera e propria rivoluzione delle abitudini e degli stili di vita. Secondo alcuni studiosi di storia è in questo periodo che inizia la modernità. Oggi l'energia elettrica è la linfa vitale della nostra esistenza: provate a contare in casa quanti sono gli apparecchi che hanno bisogno di elettricità per funzionare.
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