II caffè fu introdotto in Europa dai viaggiatori veneziani e olandesi, che a partire dal 1615, di ritorno dall'Oriente, portavano con sé i chicchi. Ma fu con la battaglia di Vienna del 1683, che in Europa si diffuse una bevanda.
Il merito è comunemente attribuito al viaggiatore polacco Georg Kolschitzky, che nel 1683 si trovava a Vienna quando i Turchi posero sotto assedio la città. La conoscenza della lingua e delle usanze turche acquisita da giovane, unita a una buona dose di coraggio, gli permise di prestare servizio come informatore.
Fu così che il 14 agosto, quando l'assedio era iniziato già da un mese, Kolschitzky insieme a un aiutante uscì dalla città per raccogliere informazioni preziose sulle truppe nemiche e per portare una lettera al duca Carlo di Lorena. In occasione della sua uscita vide, tra le altre cose, 500 libbre di bacche verdi di caffè, di cui aveva imparato a preparare la bevanda durante i suoi viaggi. Secondo la tradizione, liberata la città dal re di Polonia Giovanni III con la battaglia dell'II settembre, Kolschitzky chiese che gli venisse offerta una ricompensa: pensava di poter avere come bottino le bacche che i Turchi, nella fuga, avevano lasciato nell'accampamento. Dopo alcuni anni e molti ricorsi fu accontentato e aprì il primo caffè a Vienna. All'inizio trovò un mercato limitato, così decise di aggiungere latte e zucchero per addolcire il gusto. Fu la svolta. Il caffè ebbe un enorme successo in tutta Vienna, diventando presto una delle bevande più diffuse al mondo.
Secondo alcuni studiosi, però, già prima della battaglia nella capitale austriaca erano stati aperti alcuni caffè, e sarebbe stato l'armeno Joannes Diodato il primo ad aprirne uno. Diodato, figlio di un turco convertito al cristianesimo, aveva ottenuto una licenza, ma le sue strette relazioni con i Turchi divennero sospette dopo l'inizio dell'assedio. Fu costretto a fuggire a Venezia, lasciando alla moglie la gestione del locale. Quando tornò, nel 1701, il caffè, che prende il nome dalla parola turca qahwe, a sua volta derivata dall'arabo qabwa, "bevanda eccitante", era diventato di uso comune. Tutti lo bevevano nelle numerose sale da caffè che intanto erano sorte: erano gli albori di un successo mondiale.
Bello prof. :D
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